Seleziona una lettera dell’alfabeto: A B C D E F G I J L M N O P Q R S T U V Z

Ferdinando Agnini



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Ferdinando Agnini. Di anni 19. Nato il 24 agosto 1924 a Catania. Di famiglia democratico-socialista (il nonno aveva aderito al movimento dei Fasci siciliani tra il 1891 e il 1893), Ferdinando Agnini sviluppa presto un’avversione per il regime fascista, stimolato anche dall’esempio del padre, che rifiuta di iscriversi al P.N.F. (Partito nazionale fascista) a discapito della carriera giornalistica. Diplomatosi al liceo classico "Quinto Orazio Flacco", Ferdinando frequenta la facoltà di medicina dell’università di Roma. Dopo l’8 settembre è tra gli animatori dell’Associazione rivoluzionaria studentesca italiana (A.R.S.I.), che si occupa principalmente di raccogliere armi, effettuare sabotaggi e stampare il foglio clandestino "La Nostra lotta", prima di confluire, qualche mese più tardi, nell’Unione studentesca italiana. Nel gennaio 1944, in seguito alla decisione del rettore di ammettere agli esami soltanto coloro che avevano già risposto ai bandi di reclutamento della R.S.I., Agnini è tra gli organizzatori degli scioperi che paralizzano l’attività universitaria della capitale. Tradito da una delazione, viene arrestato nella propria abitazione romana il 24 febbraio 1944. Rinchiuso nel commissariato di Montesacro (un quartiere di Roma), viene convinto da uno dei suoi carcerieri a scrivere un biglietto ai genitori. Il suo messaggio invece viene utilizzato proprio come prova della sua attività partigiana. Trasferito alla carceri di Via Tasso, viene ripetutamente interrogato e torturato, ma non rivela alcuna informazione compromettente. In seguito all’attentato partigiano di Via Rasella, il 24 marzo 1944 viene scelto per essere fucilato nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine assieme ad altri 334 detenuti. Alla sua memoria è stata assegnata la medaglia di bronzo al valor militare.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 19 anni
Genere Maschio
Stato civileCelibe
Data di nascita 24/8/1924
Luogo di nascita Catania
Residenza Roma

Data di morte: 24/3/1944
Luogo di morte: Fosse Ardeatine . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Roma
Regione di morte:Lazio

Titolo di studioStudi universitari. Iscritto alla facoltà di Medicina dell’Università di Roma
Categoria professionaleCondizioni non professionali
Professione Studente universitario

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Nazista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Tradito da una delazione, viene arrestato nella propria abitazione romana il 24 febbraio 1944. Rinchiuso nel commissariato di Montesacro (un quartiere di Roma), viene accusato di appartenere alle forze partigiane e trasferito alla carceri di Via Tasso. Qui viene ripetutamente interrogato, ma senza rivelare alcuna informazione compromettente. In seguito all’attentato partigiano di Via Rasella, il 24 marzo 1944 viene scelto per essere fucilato nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 23 marzo 1944 32 soldati tedeschi perdono la vita in Via Rasella, a causa di un attentato partigiano. La rappresaglia scatta inesorabile il giorno successivo. Dopo mezza giornata di ricerche frenetiche, le SS, sotto il coordinamento del Ten. Col. Herbert Kappler, radunano 320 detenuti, tra ebrei e prigionieri politici, ed individuano il luogo adatto all’esecuzione: le Fosse Ardeatine, antiche cave nei pressi della via Ardeatina, poco fuori Roma. Poco dopo l’ora di pranzo tuttavia, muore un altro dei feriti nell’attacco del giorno precedente. E’ la trentatreesima vittima, perciò si richiedono altri 10 detenuti da giustiziare. E’ lo stesso Kappler ad individuarli, tra gli ebrei arrestati in mattinata. Nel primo pomeriggio i condannati vengono caricati sui camion, senza che venga data loro alcuna spiegazione; il loro numero totale è di 335. Arrivati alle Fosse, vengono condotti, 5 per volta, nel profondo delle grotte, posti in ginocchio e fucilati alla nuca. La terribile processione di morte si chiude soltanto alle 7 di sera, quando anche l’ultimo nome viene cancellato dalla lista. Subito dopo le mine vengono fatte esplodere e la cava crolla sui cadaveri, allo scopo di nascondere l’orrore della strage.
Riconoscimenti:militare: Medaglia di bronzo
Collegamenti:Strage di Fosse Ardeatine , comune di Roma . 24/3/1944
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Anonimo Anonimo | Anonimo (le mie prigioni) Anonimo | Anonimo (ormai per me...) Anonimo | Anonimo (W Italia) Anonimo | Antonio Ayroldi | Ugo Baglivo | Marcello Bucchi | Giuseppe Celani | Saverio Coen | Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo | Gerardo De Angelis | Alberto Fantacone | Dardano Fenulli | Edmondo Fondi | Genserico Fontana | Gioacchino Gesmundo | Maurizio Giglio | Epimenio Liberi | Umberto Lusena | Enrico Mancini | Alberto Marchesi | Vittorio Marimpietri | Sabato Martelli Castaldi | Orlando Orlandi Posti | Antonio Prosperi | Domenico Ricci | Simone Simoni | Raffaele Zicconi |

BIBLIOGRAFIA

  • AA. VV. (a cura di) Montesacro Valmelaina 1943-1944, Roma, Circolo culturale Montesacro, 1997
  • Mario Avagliano - Gabriele Le Moli Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma, Milano, Mursia, 1999, pp. 20-21
  • Giorgio Caputo La Resistenza della scuola romana in "Il movimento di liberazione in Italia" n. 67, Milano, aprile-giugno 1962, pp. 3-30
  • Franca Caputo - Giorgio Caputo La speranza ardente. Storia e memoria del movimento studentesco antifascista, Roma, Il Tipografo, 1998, pp. 128-138 e 181-182
  • Lorenzo D'Agostini - Roberto Forti (a cura di) Il sole è sorto a Roma. Settembre 1943, Roma, Anpi, 1965, pp. 162-166
  • Renato Perrone Capano La Resistenza in Roma, Roma, Gaetano Macchiaroli editore, novembre 1963

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

» Leggi
Lettera a Padre,
Località di stesura: Roma
Stato del documento: copia



Collocazione bibliografica:
Mimmo Franzinelli (a cura di), Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della resistenza 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, p. 81

Note al documento:
Ferdinando Agnini scrive questo biglietto su suggerimento di uno dei suoi carcerieri, che si offre di consegnarlo ai destinatari. In realtà però, si tratta di un inganno, perché il messaggio viene utilizzato come prova della sua attività partigiana.

INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI