- L'archivio contiene 1 lettera di Amedeo Peruch
PRESENTAZIONE
Di anni 39. Nato nel 1905 a San Donà di Piave, in provincia di Venezia. Sposato. Di professione contadino. Dopo l’armistizio entra a far parte dei G.A.P. (Gruppi di azione patriottica) del suo paese, occupandosi principalmente del recupero e della custodia del materiale bellico, che egli nasconde nei pressi della sua cascina. All’inizio del 1944 i fascisti lo scoprono e tentano di arrestarlo. Amedeo Peruch riesce a fuggire, ma la moglie Marcella viene catturata e trattenuta. Consegnatosi spontaneamente per far liberare la consorte, Peruch viene imprigionato nelle carceri veneziane di Santa Maria Maggiore, dove viene trattenuto su decisione del Tribunale speciale e messo a disposizione per eventuali rappresaglie. Il 27 luglio 1944 una bomba piazzata dai partigiani esplode e distrugge la sede del Comando provinciale della GNR di Venezia, in Ca’ Giustinian (nel centro cittadino). Per rappresaglia, il giorno successivo (28 luglio), alle ore 5 del mattino, Amedeo Peruch è fucilato sulle macerie del palazzo assieme ad Attilio Basso, Stefano Bertazzolo, Francesco Biancotto, Ernesto D’Andrea, Giovanni Felisati, Angelo Gressani, Enzo Gusso, Gustavo Levorin, Violante Momesso, Venceslao Nardean, Amedeo Peruch, Giovanni Tamai e Giovanni Tronco. Non è chiaro tuttora se la condanna e la scelta dei 13 prigionieri (per alcuni dei quali non erano state ancora trovate le prove di un’eventuale attività partigiana) siano state decise da un Tribunale oppure se si sia trattato del frutto di una semplice riunione tra il prefetto ed alcuni ufficiali italiani e tedeschi.
DATI ANAGRAFICI
Età | 39 anni |
Genere | Maschio |
Stato civile | Coniugato |
Data di nascita | 1905 |
Luogo di nascita | San Donà di Piave |
Provincia di nascita | Venezia |
Data di morte: | 28/7/1944 |
Luogo di morte: | Ca' Giustinian . C'è memoria epigrafica |
Comune di morte: | Venezia |
Regione di morte: | Veneto |
Categoria professionale | Agricoltori di ogni specie |
Professione | Contadino |
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Appartenenza politica | Comunista |
ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Tipologia del condannato: | Partigiano |
Tipo di reparto: | Gruppo |
Nome del reparto: | Gruppo di Azione patriottica (GAP) di San Donà di Piave (VE) |
Tipo di reparto: | Battaglione |
Nome del reparto: | Battaglione 13 martiri di Ca' Giustinian, Brigata Piave |
Condizione al momento della morte: | Combattente |
Disponibile per rappresaglie: | Sì |
Circostanza della morte: | Strage |
Descrizione della circostanza della morte: | Membro di un GAP, Amedeo Peruch, una volta scoperto, riesce dapprima a sfuggire alla cattura, ma poi è costretto a consegnarsi spontaneamente ai fascisti, che tengono in ostaggio la moglie Marcella. Imprigionato nelle carceri di Santa Maria Maggiore, viene trattenuto su decisione del Tribunale speciale e messo a disposizione per un'eventuale rappresaglia. Il 28 luglio 1944, trova la morte per fucilazione, in risposta all'attentato partigiano di Ca' Giustinian. |
Causa della morte: | Fucilazione |
Modalità dell'esecuzione | Il 27 luglio 1944 una bomba piazzata dai partigiani esplode e distrugge la sede del Comando provinciale della GNR di Venezia, in Ca’ Giustinian (nel centro cittadino). Per rappresaglia, il giorno successivo (28 luglio), alle ore 5 del mattino, 13 prigionieri sono fucilati sulle macerie del palazzo, malgrado per alcuni di loro non fossero state ancora trovate le prove di un’eventuale attività partigiana. Questi i nomi dei caduti: Attilio Basso, Stefano Bertazzolo, Francesco Biancotto, Ernesto D’Andrea, Giovanni Felisati, Angelo Gressani, Enzo Gusso, Gustavo Levorin, Violante Momesso, Venceslao Nardean, Amedeo Peruch, Giovanni Tamai e Giovanni Tronco. Tuttora non è chiaro se la condanna sia stata emessa da un Tribunale o decisa nel corso di una riunione tra il prefetto ed alcuni ufficiali italiani e tedeschi. |
Collegamenti: | Strage di Ca’ Giustinian, comune di Venezia (Venezia). 28/7/1944 Visualizzazione ingrandita della mappa |
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: | Attilio Basso | Ernesto D'Andrea | Violante Momesso | Venceslao Nardean | Giovanni Tronco | |
BIBLIOGRAFIA
- Morena Biason Un soffio di libertà. La Resistenza nel Basso Piave, Nuovadimensione. Anpi - sezione di San Donà di Piave. Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea, 2007, pp. 112, 170, 172, 174, 177, 291, 362, 455
- Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. II p. 372
- Umberto Dinelli Rosso sulla laguna. La guerra partigiana in Venezia e provincia, Udine, Del Bianco, 1970
- Mimmo Franzinelli (a cura di) Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, p. 203
- Giuseppe Gaddi L’eccidio di Ca’ Giustinian: 28 luglio 1944, 28 luglio 1954, Venezia, Tipografia commerciale, 1954, pp. 11-12
- Armando Gavagnin Vent’anni di Resistenza al fascismo. Ricordi e testimonianze, Venezia, Comune di Venezia, 1979, p. 469
- Giorgio Pisanò Storia della guerra civile in Italia 1943-1945, Milano, Edizioni Val Padana, 1974, vol. I, pp. 472-474
- Giuseppe Turcato - Agostino Zanon Dal Bo (a cura di) 1943-1945. Venezia nella Resistenza: testimonianze, Venezia, Comune di Venezia, 1976, p. 56
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera a Moglie,
Località di stesura: Carceri di Santa Maria Maggiore, Venezia
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: fotocopia cartacea
La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano
Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano
Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945
Il documento è senza data, ma è facile supporre che sia stato scritto nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1944. L'originale è conservato nelle carte Umberto Dinelli (Venezia).