- L'archivio contiene 1 lettera di Adriano Carlon
PRESENTAZIONE
Di anni 24. Nato il 3 settembre 1920 a Este (Padova). Di professione impiegato. Arruolato nell’esercito con il grado di Sergente Maggiore, è decorato al valore per i meriti mostrati sul campo durante il conflitto. Dopo l’8 settembre 1943 rifiuta di aderire alla Rsi e si dà alla macchia, raggiungendo San Daniele (Udine). Unitosi alla Brigata Garibaldi Silvio Pellico, diventa comandante del secondo distaccamento ed organizza numerose azioni contro le forze nazifasciste. Il 15 dicembre 1944 è sorpreso dalle SS italiane a San Daniele, mentre si trova con il compagno Bruno Frittaion a casa di uno zio di quest’ultimo. Rinchiuso nelle carceri udinesi di Via Spalato, Adriano Carlon è processato dal Tribunale militare territoriale tedesco il 22 gennaio 1945. Condannato a morte, il 1º febbraio è condotto al cimitero di Tarcento, dov’è fucilato contro il muro di cinta assieme allo stesso Frittaion e ad Angelo Lipponi, Cesare Longo, Elio Marcuz, Giannino Putto, Calogero Zaffuto e Pietro Zanier. Francesco Puleo invece sopravvive alla raffica e riesce a fuggire con l’aiuto degli abitanti del paese. Mario Favot e Ivo Lovisa infine vengono risparmiati, solo per essere fucilati tre giorni dopo a Tricesimo (UD).
DATI ANAGRAFICI
Età | 24 anni |
Genere | Maschio |
Data di nascita | 3/9/1920 |
Luogo di nascita | Este |
Provincia di nascita | Padova |
Residenza | Roma |
Data di morte: | 1/2/1945 |
Luogo di morte: | Cimitero di Tarcento |
Comune di morte: | Tarcento |
Provincia di morte: | Udine |
Regione di morte: | Friuli Venezia Giulia |
Categoria professionale | Ufficiali, impiegati pubblici e privati, pensionati |
Professione | Impiegato |
Appartenenza alle Forze armate | Esercito |
Grado | Sergente maggiore |
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ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Nome di battaglia: | Riccardo cuor di Leone |
Tipo di reparto: | Brigata |
Nome del reparto: | Brigata Silvio Pellico |
Grado conseguito: | Comandante del 2° distaccamento |
Condizione al momento della morte: | Combattente |
Agente della condanna: | Sentenza di un tribunale. Tribunale militare territoriale tedesco di Udine - Sentenza emessa in data 22/1/1945. |
Esecuzione: | Nazista |
Circostanza della morte: | Strage |
Descrizione della circostanza della morte: | Il 15 dicembre 1944 è sorpreso dalle SS italiane mentre si trova con il compagno Bruno Frittaion a casa di uno zio di quest'ultimo. Arrestato, è rinchiuso nelle caceri di Udine. Il 22 gennaio 1945 il Tribunale militare territoriale tedesco lo condanna a morte. Sarà fucilato il 1° di febbraio contro il muro di cinta del cimitero di Tarcento. |
Causa della morte: | Fucilazione |
Modalità dell'esecuzione | Il 1° febbraio 1945 undici partigiani condannati a morte vengono condotti a Tarcento ed allineati contro il muro di cinta del locale cimitero. Adriano Carlon, Bruno Frittaion, Angelo Lipponi, Cesare Longo, Elio Marcuz, Giannino Putto, Calogero Zaffuto e Pietro Zanier sono fucilati immediatamente. Francesco Puleo sopravvive alla raffica e riesce a darsi alla fuga, agevolato dagli abitanti del paese. Mario Favot e Ivo Lovisa invece vengono momentaneamente risparmiati, solo per essere giustiziati a Tricesimo (UD) tre giorni dopo. |
Collegamenti: | Strage di Cimitero di Tarcento, comune di Tarcento (Udine). 1/2/1945 Visualizzazione ingrandita della mappa |
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: | Bruno Frittaion | |
BIBLIOGRAFIA
- Adriano Carlon. Riccardo cuor di Leone in "Il Volontario della libertà", Udine, 16 maggio 1946
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera a Meni e compagni, scritta in data 11-01-1945
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina
La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano
Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano
Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 9 fasc. 23
Nella parte alta della trascrizione è dattilografata una breve nota introduttiva.