- L'archivio contiene 1 lettera di Antonio Balducci
PRESENTAZIONE
Di anni 21, muratore. Nato a Pennabilli (Pesaro) il 17 giugno 1923 fu obbligato a prendere servizio nell’organizzazione del lavoro Todt, per la costruzione di linee fortificate. Datosi alla fuga fu catturato da militi fascisti all’inizio del luglio 1944. Dopo essere stato sottoposto a duri interrogatori, fu accusato di renitenza alla leva della R.S.I. e quindi di alto tradimento. Messo di fronte all’opportunità di salvarsi la vita arruolandosi nelle forze armate fasciste, Balducci rifiutò decretando così la sua condanna a morte. Prima di essere condotto in carcere, dove era già prigioniero il fratello, fu picchiato ripetutamente e costretto a bere olio di ricino. Durante la prigionia, prolungatasi per un paio di settimane, i suoi genitori cercarono inutilmente di convincerlo ad accettare l’arruolamento. La notte del 14 luglio, verso le due, fu prelevato per l’esecuzione della condanna che sarebbe avvenuta al cimitero di Pennabilli, distante un paio di chilometri. Consegnati al fratello orologio e portafoglio, Balducci fu accompagnato dalla sorella che, piangendo disperatamente, invocò più volte la sua liberazione. Giunto sul luogo dell’esecuzione, ottenne di scrivere un messaggio di addio ai familiari. Subito dopo fu fucilato da un plotone d’esecuzione composto da 18 militari fascisti.
DATI ANAGRAFICI
Età | 21 anni |
Genere | Maschio |
Stato civile | Celibe |
Data di nascita | 17/6/1923 |
Luogo di nascita | Pennabilli |
Provincia di nascita | Pesaro e Urbino |
Data di morte: | |
Luogo di morte: | Cimitero di Pennabilli |
Comune di morte: | Pennabilli |
Provincia di morte: | Pesaro e Urbino |
Categoria professionale | Operai |
Professione | Muratore |
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ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Tipologia del condannato: | Arruolato nella Organizzazione Todt |
Condizione al momento della morte: | Civile |
Agente della condanna: | Decisione di un comando militare |
Esecuzione: | Fascista |
Circostanza della morte: | Eccidio |
Descrizione della circostanza della morte: | Fuggito dall'organizzazione del lavoro Todt, dove era stato reclutato forzatamente, fu catturato da militi fascisti all'inizio del luglio 1944. Accusato di renitenza alle armi e rifiutatosi nuovamente di entrare nelle fila fascista fu incarcerato per un paio di settimane. |
Causa della morte: | Fucilazione |
Modalità dell'esecuzione | Il 14 luglio fu prelevato dalle carceri dove era stato recluso con l'accusa di renitenza. Fu condotto al muro del cimitero di Pennabilli e qui fucilato da un plotone fascista. |
BIBLIOGRAFIA
- AA. VV. La memoria storica tra parola e immagine. I monumenti celebrativi nella provincia di Pesaro e Urbino dal Risorgimento alla Liberazione, Urbino, QuattroVenti, 1995, p. 144.
- Mimmo Franzinelli (a cura di) Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, p. 92.
- Ruggero Giacomini - Stefania Pallunto (a cura di) Guerra di Resistenza. Le Marche dal fascismo alla liberazione, Ancona, Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, 1997, pp. 201-202.
- Michele Simoni Non voglio uccidere. La Resistenza nel Montefeltro, Macerata, ANPI, 1981, pp. 79-81.
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera a Genitori, scritta in data 14-07-1944
Località di stesura: Cimitero di Pennabilli, Pesaro
Stato del documento: autografo
La lettera è conservata presso:
Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche - Ancona
Indirizzo web:
http://www.storiamarche900.it
Collocazione bibliografica:
Mimmo Franzinelli, Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, p. 92.
Pur mancando la data e il luogo di scrittura della lettera, è certo che sia avvenuta al cimitero di Pennabilli (Pesaro) poco prima dell’esecuzione di Antonio Balducci.