- L'archivio contiene 1 lettera di Giuseppe Casana
PRESENTAZIONE
Di anni 36. Nato il 12 giugno 1908 a Piacenza. Di professione operaio stuccatore. Sposato. Si trasferisce a Torino giovanissimo, assieme alla famiglia di fede socialista. Assunto alla Fiat Grandi Motori, per le sue idee antifasciste è costretto a subire numerosi soprusi. Nel marzo del 1943, quando l’ondata di scioperi dilaga nel Nord-Italia, diviene uno degli organizzatori della protesta del movimento operaio torinese. Dopo il 25 luglio è nominato membro della Commissione Interna della fabbrica, ruolo che ricoprirà per tutti i 45 giorni del governo Badoglio. Dopo l’armistizio e la conseguente occupazione tedesca, è tra i creatori del Comitato d’agitazione clandestino, che si incarica della lotta contro i nazifascisti alla Fiat Grandi Motori. Attivamente ricercato, a metà ottobre la polizia della RSI si presenta allo stabilimento in cui lavora per arrestarlo, ma egli riesce a sfuggire alla cattura. Datosi alla macchia, chiede al Partito di essere assegnato ad una formazione di montagna. Aggregato alla II Divisione Garibaldi Piemonte, dislocata in Valle di Lanzo, partecipa alla lotta armata con il nome di battaglia di "Pino" e diventa comandante del distaccamento che si occupa dei servizi di polizia. Sorpreso da un rastrellamento verso la fine del settembre 1944, è catturato con altri suoi compagni, tra cui Giovan Battista Gardoncini, Comandante della II Divisione. Incarcerato a Torino, l’11 ottobre Casana è prelevato dai tedeschi e condotto in Piazza Statuto assieme allo stesso Gardoncini e ad Alasonatti Osvaldo, Castellaneta Ciro, Di Costanzo Guido, Marangoni Vittorio, Scaglia Ermanno, più due partigiani francesi non identificati. Qui i nove prigionieri vengono fucilati per rappresaglia all’attentato partigiano avvenuto nel medesimo luogo il giorno precedente. I loro corpi senza vita rimangono esposti per 24 ore come monito alla popolazione, costantemente sorvegliati dai nazisti per impedire che qualcuno possa toccarli.
DATI ANAGRAFICI
Età | 36 anni |
Genere | Maschio |
Stato civile | Coniugato |
Data di nascita | 12/6/1908 |
Luogo di nascita | Piacenza |
Data di morte: | 11/10/1944 |
Luogo di morte: | Piazza Statuto |
Comune di morte: | Torino |
Regione di morte: | Piemonte |
Categoria professionale | Operai |
Professione | Operaio Operaio stuccatore. |
| |
Appartenenza politica | Comunista |
ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Nome di battaglia: | Pino |
Tipologia del condannato: | Partigiano |
Prima formazione nella Resistenza: | settembre 1943 - ottobre 1943 |
Tipo di reparto: | Comitato |
Nome del reparto: | Comitato d'agitazione clandestino alla Fiat Grandi Motori |
Seconda formazione nella Resistenza: | gennaio 1944 - 11/10/1944 |
Tipo di reparto: | Divisione |
Nome del reparto: | Divisione Garibaldi 2ª |
Grado conseguito: | Capo dei servizi di polizia |
Condizione al momento della morte: | Combattente |
Agente della condanna: | Decisione di un comando militare |
Tipo di esecuzione: | Nazista |
Circostanza della morte: | Strage |
Descrizione della circostanza della morte: | Caduto prigioniero con il Comandante della sua divisione (Giovan Battista Gardoncini) al termine di un combattimento nelle valli di Lanzo, è trasferito alle Carceri di Torino. L'11 ottobre 1944 è scelto dai nazisti per essere giustiziato in rappresaglia all'attentato partigiano di Piazza Statuto. |
Causa della morte: | Fucilazione |
Modalità dell'esecuzione | L’11 ottobre 1944 i tedeschi prelevano dalle carceri di Torino 9 prigionieri antifascisti (Alasonatti Osvaldo, Casana Giuseppe, Castellaneta Ciro, Di Costanzo Guido, Gardoncini Giovanni Battista, Marangoni Vittorio, Scaglia Ermanno più due partigiani francesi non identificati) e li fucilano in piazza Statuto, per rappresaglia all’attentato partigiano avvenuto nel medesimo luogo il giorno precedente. I corpi senza vita delle vittime rimarranno esposti come monito per 24 ore, sorvegliati dai nazisti, per impedire che qualcuno possa toccarli. |
Collegamenti: | Strage di Piazza Statuto, comune di Torino . 11/10/1944 Visualizzazione ingrandita della mappa |
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: |
BIBLIOGRAFIA
- Donato Antoniello Da Mirafiori alla S.A.L.L. (Stampi Attrezzature Lavorazione Lamiere): storia sociale di un nucleo operaio, 1953-1963, Torino, tesi di laurea, Università degli studi di Chieti, facoltà di Scienze politiche di Torino, A.A. 1995-1996
- Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. II p. 248
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
» Leggi
Lettera a Moglie,
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: fotocopia cartacea
La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano
Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano
Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945
Sul retro della lettera è segnato l'indirizzo della moglie, assieme ad alcune righe scritte probabilmente dal latore della stessa. L'originale (o la sua copia fotografica) è conservato presso l'Archivio dell'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Torino), Miscellanea fondi.