- L'archivio contiene 1 lettera di Tancredi Galimberti
PRESENTAZIONE
Di anni 38. Nasce il 30 aprile 1906 a Cuneo ed ivi residente. Il suo nome per esteso è Tancredi Achille Giuseppe Olimpio Galimberti, ma tutti lo conoscono con il diminutivo di Duccio. Suo padre, già ministro delle Poste e Telecomunicazioni ai primi del ’900, viene eletto più volte deputato e poi senatore del Regno durante il ventennio fascista; Duccio invece si mantiene sempre distante dalle ideologie del regime, respingendo più volte l’offerta di iscriversi al P.N.F. (Partito nazionale fascista). Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università degli studi di Torino, comincia ad esercitare la professione di avvocato, divenendo ben presto uno dei più stimati penalisti della zona. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, ed il conseguente ingresso nel conflitto dell’Italia, organizza a Cuneo i primi nuclei clandestini del movimento antifascista, che nel 1942 si raccolgono, sotto la sua guida, nella locale sezione del Partito d’Azione. All’indomani della caduta di Mussolini (26 luglio 1943), Galimberti tiene un discorso alla folla dalla finestra del suo studio in Piazza Vittorio a Cuneo, in cui incita il popolo italiano a combattere sia i fascisti che i tedeschi. Poche ore più tardi, fa lo stesso in una piazza di Torino. Dopo l’8 settembre tenta invano di convincere il Comando militare di Cuneo ad opporsi militarmente alle truppe germaniche che invadono la penisola. Visti gli scarsi risultati ottenuti, decide di agire in prima persona: spostatosi in montagna, nei giorni immediatamente successivi all’armistizio organizza, insieme ad alcuni amici, i primi gruppi armati della banda "Italia Libera", da cui poi nasceranno le Formazioni GL. Ferito durante un rastrellamento in Valle Grana nel gennaio 1944, Galimberti è costretto a trascorrere un breve periodo in ospedale. Una volta ristabilitosi, è nominato Comandante di tutte le formazioni Giustizia e Libertà del Piemonte, nonché Vice-comandante del 1º CMRP (Comitato militare regionale piemontese). Ricercato dai nazifascisti come uno dei ribelli più pericolosi, inizia una lunga serie di spostamenti, utili sia a svolgere le sue mansioni che ad evitare la cattura. Fra i suoi numerosi viaggi, di particolare importanza sono quelli che lo portano, nel maggio del 1944, a stringere patti di collaborazione con il movimento partigiano francese (Il Maquis; accordo stretto il giorno 22 a Barcellonette, in Provenza) e Valdostano. Il 28 novembre però, mentre si trova in una panetteria di Torino, è intercettato dal alcuni elementi della Polizia politica della RSI, che riescono così a catturalo. Imprigionato nelle Carceri Nuove della città, i tentativi di liberarlo attraverso uno scambio di prigionieri falliscono tutti. La sera del 2 dicembre è trasferito nella caserma delle Brigate nere di Cuneo, dove viene interrogato e torturato fino alla mattina del giorno 3, quando è condotto nei pressi di Centallo (CN) e fucilato con una raffica alla schiena sul ciglio della strada Torino-Cuneo. A Duccio Galimberti, proclamato Eroe nazionale dal Cln piemontese, è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: "Instancabile nella cospirazione, fu tra i primi a impugnare le armi per difendere dal tradimento e dalla tirannia la libertà e il suolo della Patria. Con perizia pari all’entusiasmo, intorno a sé raccolse tra i monti del Cuneense un primo nucleo di combattenti, dal quale dovevano sorgere valorose divisioni partigiane. Alla testa di queste divisioni cadeva una volta ferito ma non abbandonava il posto di combattimento e di comando prima di avere assicurato le sorti dei suoi reparti. Non ancora guarito assumeva il comando di formazioni partigiane piemontesi, prodigandosi incurante di ogni rischio. Arrestato, fieramente riaffermava la sua fede nella vittoria del popolo italiano contro la nefanda oppressione tedesca e fascista. Poiché le atroci torture cui fu sottoposto non riuscirono a piegarlo, i suoi carnefici vilmente lo abbatterono. Altissimo esempio di virtù militari, politiche e civili. Italia occupata, 2 dicembre 1944." Nella sua città natale gli è stata intitolata una piazza, in cui è stata affissa una targa che lo ricorda, e su cui è scritto un significativo brano del discorso del 26 luglio "...la guerra continua/ fino alla cacciata/ dell’ultimo tedesco/ e alla scomparsa/ delle ultime vestigia/ del fascismo...".
DATI ANAGRAFICI
Età | 38 anni |
Genere | Maschio |
Stato civile | Celibe |
Data di nascita | 30/4/1906 |
Luogo di nascita | Cuneo |
Residenza | Cuneo |
Data di morte: | 3/12/1944 |
Luogo di morte: | Centallo |
Comune di morte: | Centallo |
Provincia di morte: | Cuneo |
Regione di morte: | Piemonte |
Titolo di studio | Laurea |
Categoria professionale | Culto, professioni e arti liberali |
Professione | Avvocato |
Appartenenza alle Forze armate | Esercito |
Arma | Fanteria |
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Appartenenza politica | Azionista |
ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Nome di battaglia: | Duccio |
Tipologia del condannato: | Partigiano |
Prima formazione nella Resistenza: | 11/9/1943 - 13/1/1944 |
Tipo di reparto: | Banda |
Nome del reparto: | Banda Italia libera |
Grado conseguito: | Comandante |
Seconda formazione nella Resistenza: | 13/1/1944 - 3/12/1944 |
Tipo di reparto: | Comitato |
Nome del reparto: | Comitato militare regionale piemontese (CMRP) |
Grado conseguito: | Vice-comandante e comandante delle formazioni GL del Piemonte |
Condizione al momento della morte: | Combattente |
Agente della condanna: | Decisione di un comando militare |
Tipo di esecuzione: | Fascista |
Descrizione della circostanza della morte: | A lungo ricercato dai nazifascisti, Duccio Galimberti viene arrestato il 28 novembre 1944, in una panetteria di Torino dalla Polizia della RSI. Imprigionato nelle Carceri Nuove della città, i tentativi di liberarlo attraverso uno scambio di prigionieri falliscono tutti. La sera del 2 dicembre Galimberti è trasportato alla caserma delle Brigate nere di Cuneo, dove subisce interrogatori e torture. Il 3 dicembre 1944 viene fucilato nei pressi di Centallo, in provincia di Cuneo. |
Causa della morte: | Fucilazione |
Modalità dell'esecuzione | Condotto fuori città dai fascisti che lo hanno interrogato e torturato, Duccio Galimberti viene abbattuto da una raffica alla schiena, il 3 dicembre 1944, nei pressi di Centallo, sulla strada Torino-Cuneo. |
Riconoscimenti: | militare: Medaglia d'oro |
BIBLIOGRAFIA
- Duccio Galimberti eroe nazionale nel secondo Risorgimento: nel 15. anniversario del suo sacrificio, 3 dicembre 1944-1959, [Cuneo], Panfilo, [1959?]
- In memoria della medaglia d’oro Duccio Galimberti da Cuneo, partigiano alpino, sentinella delel Alpi, Roma, Apollon, stampa 1945
- Galimberti, Tancredi in "Dizionario della Resistenza" vol. II, Torino, Einaudi, 2001, pp. 547-549
- Barbara Allason Tancredi Galimberti e i partigiani delle Alpi in "Il ponte" vol. 7, fasc. 12, Milano, Editoriale Il Ponte, 1951, pp. 1622-1628
- Antonio Cassarà Una scelta civile: Duccio Galimberti (un documentario di Teo De Luigi) in "Patria indipendente" N. 09/05, Roma, 30 ottobre 2005, pp. 38-39
- Giovanni Cerutti (a cura di) Dieci palazzi per il cuore della citta: cronistoria di Piazza Duccio Galimberti, Cuneo, Stamperia comunale, [2005]
- Bianca Ceva 5 anni di storia italiana 1940-1945, Milano, Edizioni di Comunità, 1964, pp. 225, 237, 238, 239, 240, 273 ss.
- Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. I pp. 222, 501, 504, 505, 520, 521; vol. II pp. 5, 45, 57, 206, 2
- Cuneo - Consiglio provinciale Commemorazione di Duccio Galimberti patriota cuneese: Consiglio provinciale, seduta del 29 novembre 2004, Cuneo, Provincia di Cuneo, 2005
- Teo De Luigi Duccio Galimberti: il tempo dei testimoni, Cuneo, Comune di Cuneo: Casa Museo Galimberti: Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia, 2006
- Giovanni De Luna Duccio Galimberti, il 25 luglio 1943, la Resistenza a sessant’anni di distanza in "Il Presente e la storia" fascicolo 64, Cuneo, Istituto Storico della resistenza in Cuneo e provincia, 2003, pp. 5-15
- Secondo Ercole Testimonianze di Padre Ruggero. Carcere e Resistenza, Torino, Cimitato "Nessun uomo è un'isola", 2005, pp. 33 e 34
- Paolo Fossati Duccio Galimberti / Paolo Fossati, Cuneo, Edizione della Banca Regionale Europea - Cassa di Risparmio di Cuneo, 1995
- Franco Franchi Caro nemico: la costituzione scomoda di Duccio Galimberti eroe nazionale della resistenza, Roma, Il Settimo sigillo, 1990
- Angelo Antonio Fumarola Essi non sono morti: le medaglie d’oro della guerra di liberazione, Roma, Magi-Spinetti, [1945?], pp. 128-135
- Giorgio Federico Ghedini Concerto funebre per Duccio Galimberti, Siemens, [dopo 1947]
- Paolo Giaccone Un eroe mazziniano. Duccio Galimberti ovvero ’l’alto fine morale’ dell’azione politica in "Il Presente e la storia" fascicolo 65, Cuneo, Istituto Storico della resistenza in Cuneo e provincia, 2004, pp. 5-8
- Dino Giacosa Ricordo di Duccio Galimberti e Dante Livio Bianco: Associazione mazziniana italiana, Torino 21 giugno 1986, [Cuneo], L'Arciere, [1986?]
- Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 127
- La descrizione archivistica del Fondo Malvezzi è pubblicata in Il mondo di Piero. Un ritratto a più voci di Piero Malvezzi, a cura di Gabriella Solaro, Milano, Franco Angeli, 2008
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina
La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano
Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano
Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 6 fasc. 12
Nella parte alta del documento, sopra la trascrizione della lettera, vi sono alcuni cenni biografici su Tancredi "Duccio" Galimberti, compreso un "avvocato" scritto a mano, in matita. Sotto il testo della lettera invece, cancellato con una riga (anch'essa a mano) ondulata in penna blu, una didascalia spiega "( Fu l'ultimo biglietto inviato agli amici/del Partito d'Azione dal Carcere di Torino,/il 1. Dicembre).-".