- L'archivio contiene 1 lettera di Guido Valota
PRESENTAZIONE
Di anni 39. Nato il 3 dicembre 1905 a Bariano, in provincia di Bergamo. Di professione operaio, con qualifica di attrezzista tornitore; viene prima assunto presso la Falck, poi dalla Breda V sezione (aeronautica). Entrambi gli stabilimenti si trovano nell’area di Sesto San Giovanni, ove egli risiede. All’inizio del 1941 è costretto ad emigrare a Monaco per motivi politici. Dopo un anno e mezzo circa di lavoro alla BMW, nel luglio 1942 rientra in Patria. Nel marzo 1944 partecipa agli scioperi che paralizzano l’attività industriale nell’Italia settentrionale e per questo, la notte del 14 dello stesso mese, viene arrestato mentre si trova nella propria abitazione. Rinchiuso nel penitenziario milanese di San Fedele, viene successivamente tradotto in quello di San Vittore. Dopo una breve detenzione alla caserma Umberto I di Bergamo, il 17 marzo è deportato a Mauthausen, dove giunge il giorno 20. Smistato a Gusen il 24 marzo, è ricondotto brevemente a Mauthausen il 15 aprile, solo per essere immediatamente inviato al lavoro coatto prima a Schwechat (il 16 aprile) e poi a Floridsdorf (13 luglio), due sottocampi nei pressi di Vienna. Nel 1945, con l’aprossimarsi delle truppe sovietiche ed anglo-americane, Floridsdorf viene evacuata e Valota è costretto a marciare alla volta di Mauthausen insieme agli altri prigionieri. Il 5 aprile, durante il durissimo trasferimento, egli si spegne nei pressi della cittadina di Steyr.
DATI ANAGRAFICI
Età | 39 anni |
Genere | Maschio |
Stato civile | Coniugato |
Data di nascita | 3/12/1905 |
Luogo di nascita | Bariano |
Provincia di nascita | Bergamo |
Residenza | Sesto San Giovanni (MI) |
Data di morte: | 5/4/1945 |
Nazione di morte: | Austria |
Luogo di morte: | Steyr |
Comune di morte: | Steyr |
Provincia di morte: |
Categoria professionale | Operai |
Professione | Attrezzista tornitore Attrezzista ssunto prima alla Falck e poi alla Breda V sezione (aeronautica). |
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ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Tipologia del condannato: | Deportato |
Motivo della deportazione: | Adesione agli scioperi del marzo 1944 |
Luogo della deportazione: | Lager di Mauthausen, poi sottocampi di Gusen, Schwechat e Floridsdorf |
Condizione al momento della morte: | Deportato |
Descrizione della circostanza della morte: | In seguito all’adesione agli scioperi del marzo 1944, viene arrestato la notte del 14 dello stesso mese mentre si trova nella sua abitazione. Rinchiuso nel penitenziario milanese di San Fedele, viene successivamente tradotto in quello di San Vittore, quindi alla caserma Umberto I di Bergamo. Deportato a Mauthausen il 17 marzo, vi giunge il giorno 20. Smistato a Gusen, è messo al lavoro coatto prima a Schwechat e poi a Floridsdorf, due sottocampi nei pressi di Vienna. All’evacuazione di Floridsdorf, Valota viene costretto a marciare alla volta di Mauthausen insieme agli altri prigionieri. Il 5 aprile 1945, durante il trasferimento, egli si spegne nei pressi della cittadina di Steyr. |
BIBLIOGRAFIA
- Mario Avagliano - Marco Palmieri Voci dai lager. Diari e lettere di deportati politici italiani 1943-1945, Torino, Einaudi, 2012, p. 258
- Universita degli studi [Torino]: Dipartimento di storia Il libro dei deportati / ricerca del Dipartimento di storia dell’Universita di Torino diretta da Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia; promossa da ANED, Associazione nazionale ex deportati, Milano, Mursia, 2009, p. 2190
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera a Moglie, scritta in data 16-03-1944
Località di stesura: Bergamo, caserma Umberto I
Stato del documento: autografo
La lettera è conservata presso: A.N.E.D. Sesto San Giovanni (MI),
Collocazione archivistica:
Fondo Giuseppe Valota, fascicolo Valota Guido
Pur non essendoci indicazione di luogo, in base al testo e alla data della lettera è verosimile ritenere che essa sia stata composta alla caserma Umberto I di Bergamo, dove Guido Valota si trovava in data 16 marzo 1944.