- L'archivio contiene 1 lettera di Michele Ezio Spizzichino
PRESENTAZIONE
Di anni 36. Nato il 15 ottobre 1908 a Roma ed ivi residente. Di professione commerciante. Confinato nel ghetto ebraico della capitale, riesce a scampare alla grande retata del 16 ottobre 1943 rifugiandosi all’interno della basilica di San Paolo Fuori le Mura assieme al suocero Leonardo Spagnoletto e ai figli di quest’ultimo. Nella notte tra il 3 e il 4 febbraio 1944 tuttavia, i fascisti, guidati da Pietro Koch e dal questore Pietro Caruso, violano la sovranità vaticana sulla zona (stabilita nei Patti Lateranensi) ed irrompono nella chiesa, arrestando tutti gli ebrei che vi hanno trovato asilo. Rinchiuso nel penitenziario di Regina Coeli, Spizzichino vi rimane per pochi giorni, prima di essere deportato al campo di concentramento di Fossoli (Carpi, MO). Inviato ad Auschwitz con il convoglio del 16 maggio 1944, viene immatricolato nel lager polacco con il numero A-5477. Da quel momento in avanti di lui non si hanno più notizie; il luogo e la data esatti della sua morte rimangono perciò tuttora ignoti.
DATI ANAGRAFICI
Genere | Maschio |
Stato civile | Coniugato |
Data di nascita | 15/10/1908 |
Luogo di nascita | Roma |
Data di morte: | |
Nazione di morte: | Polonia |
Categoria professionale | Industriali, commercianti |
Professione | Commerciante |
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ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Tipologia del condannato: | Deportato |
Motivo della deportazione: | Razziale |
Luogo della deportazione: | Fossoli, poi Auschwitz |
Condizione al momento della morte: | Deportato |
Descrizione della circostanza della morte: | All'inizio del febbraio 1944 è catturato assieme ad altri (tra cui il suocero Leonardo Spagnoletto) nella basilica di San Paolo Fuori le Mura (a Roma). Incarcerato a Regina Coeli, dove subisce un feroce pestaggio, viene poi trasferito a Verona, quindi al campo di Fossoli (Carpi, Modena). Il 16 maggio è caricato su un treno per Auschwitz. La sua morte avviene in data e luogo per ora sconosciuti. |
BIBLIOGRAFIA
- Violata immunità del monastero di San Paolo in "Civiltà Cattolica" quaderno 2249, 4 marzo 1944, pp. 323-325
- Silvia Haia Antonucci Guerra, occupazione nazista e deportazione a Roma in "Le leggi razziali e la Comunità ebraica di Roma 1938-1945 (di Manola Ida Venzo e Bice Migliau)", Roma, Archivio di Stato, 2003, p. 35
- Liliana Picciotto Fargion Il libro della memoria. Gli Ebrei deportati dall’Italia (1943-1945), Milano, Mursia, 1991 (nuova ed. 2002), p. 566
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera
Stato del documento: autografo
La lettera è conservata presso: Archivio Storico della Comunità ebraica di Roma (ASCER), Lungotevere Cenci (Tempio) - 00186 Roma
Tel/Fax: 0668400663
e-mail: archivio.storico@romacer.org
Il messaggio è stato gettato dal treno durante il tragitto da Fossoli ad Auschwitz (presumibilmente poco dopo la partenza). Fratel Ezio è in effetti lo stesso Michele Ezio Spizzichino.