- L'archivio contiene 1 lettera di Luigi Vincenzo Marzagalli
PRESENTAZIONE
Marzagalli detto il "Barba" nacque a Lodi il 12 luglio 1899. Di modesta famiglia, si dedicò al mestiere di straccivendolo, costruendosi una discreta condizione economica. Si sposò ed ebbe due figlie. Il rapporto con la moglie si guastò, per cui si innamorò di una giovane lodigiana. Era noto per interpretare il sentimento antifascista della popolazione povera della città bassa, con salaci e sarcastiche battute gridate anche in pubblico. Fu arrestato il 5 marzo 1943 per propaganda antifascista e disfattista, proprio a seguito di una serie di episodi in cui aveva dileggiato in pubblico il regime e soprattutto l’andamento negativo della guerra. Il 27 aprile 1943 fu condannato a 3 anni di confino per «propaganda disfattista e antifascista» e inviato a Secinaro (L’Aquila). Dopo la caduta del regime fascista, poté tornare a Lodi, dove continuò a interessarsi all’evolversi della situazione politica e della guerra. Nel giugno 1944 fu protagonista di un diverbio e di una lite con un fascista, a seguito della quale fu ricoverato in ospedale. Dall’ospedale fu prelevato dai militi fascisti e trasferito direttamente nelle carceri di S. Vittore. A metà agosto fu trasferito, assieme ad Archinti, nel campo di concentramento di Bolzano (matricola n. 3144). Da Bolzano scrisse l’ultima lettera alla sua giovane amante, informandola sulle condizioni di detenzione e chiedendo con assillo che gli mandassero viveri. Il 7 settembre fu deportato a Flossenbürg e dopo un mese, finita la quarantena, fu trasferito a Lengenfeld, dove morì il 24 marzo 1945, all’età di 44 anni.
DATI ANAGRAFICI
Età | 45 anni |
Genere | Maschio |
Stato civile | Coniugato |
Data di nascita | 12/7/1899 |
Luogo di nascita | Lodi |
Data di morte: | 24/3/1945 |
Nazione di morte: | Austria |
Luogo di morte: | Lager di Lengenfeld |
Categoria professionale | Persone di servizio e di fatica |
Professione | Straccivendolo |
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ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Nome di battaglia: | Barba |
Tipologia del condannato: | Deportato |
Motivo della deportazione: | Arrestato per propaganda antifascista e disfattista |
Luogo della deportazione: | Lager di Lengenfeld |
Data della deportazione: | agosto 1944 |
Condizione al momento della morte: | Deportato |
Descrizione della circostanza della morte: | Arrestato e condannato al confino nell'aprile 1943 per propaganda disfattista e antifascista, Marzagalli ritorna nella sua Lodi dopo la caduta del regime Mussoliniano nel luglio dello stesso anno, e riprende la sua attività di oppositore al fascismo. Arrestato nuovamente nel giugno 1944, mentre si sta curando in ospedale dalle ferite avute in uno scontro con un fascista, viene dapprima incarcerato a San Vittore (Milano) e quindi, verso la metà di agosto, deportato a Bolzano. Il 7 settembre è a Flossenburg, nel lager bavarese vicino al confine con l'attuale Repubblica Ceca, e dopo un mese viene trasferito nuovamente, a Lengenfeld (in Austria), dove muore il giorno 24 marzi 1945 |
BIBLIOGRAFIA
- Antifascisti nel Casellario politico centrale, Roma, Quaderni dell'ANPPIA, 1993, p. 172
- Adriano Dal Pont - Simonetta Carolini (a cura di) L’Italia al confino 1926-1943, Milano, La Pietra, vol. I, p. 333
- Mimmo Franzinelli (a cura di) Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, pp. 271-272
- Ercole Ongaro Dal carcere chiamando primavera. Lodi dalla Resistenza alla liberazione, Lodi, Tipolitografia Lodigraf, 1980, pp. 9, 94-96 e 207
- Ercole Ongaro Guerra e Resistenza nel lodigiano 1940-45, Lodi, il Papiro Altrastoria Ed., 1994, pp. 26-27, 141 e 155
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera a Giuseppina, scritta in data 28-08-1944
Località di stesura: Lager di Bolzano
Stato del documento: autografo
La lettera è conservata presso: Giovanna Marzagalli Magli, Lodi
La data sulla lettera è scritta a matita, in alto a destra (di chi legge), probabilmente da una mano diversa da quella di Marzagalli. Il timbro postale sulla busta che la conteneva sembra però confermare l'ipotesi, perché effettivamente riporta "Bolzano 28.8.44".