- L'archivio contiene 1 lettera di Emilio Po
PRESENTAZIONE
Di anni 28, falegname ebanista. Nato a Modena il 9 luglio 1916, residente in località Mulini Novi, coniugato, iscritto al partito comunista dal 1940, prestò servizio militare in artiglieria e seguì un corso di artificiere. Dopo l’8 settembre 1943 rientrò a Modena dove si unì immediatamente al I GAP costituitosi nella FIAT. Successivamente entrò nella 65ª Brigata "W. Tabacchi" con il nome di battaglia "Otello". Ottenne l’incarico di ispettore. L’8 novembre 1944 fu arrestato da militi della GNR in un locale in via S. Vincenzo a Modena mentre stava preparando alcuni ordigni esplosivi. Imprigionato nelle carceri dell’ex Accademia Militare, fu interrogato e torturato. Fu fucilato il giorno dopo alle ore 10 sulla Piazza Grande di Modena insieme ad Alfonso Piazza e a Giacomo Ulivi. Fu insignito della medaglia d’oro al valore militare alla memoria il 2 febbraio 1949 con la seguente motivazione: «superba figura di eroe e di martire, di animo elevatissimo e forte, di carattere fermo e deciso, fina dai primi albori della lotta di resistenza, dedicava tutto se stesso alla causa della libertà. Combattente intrepido ed audace, dotato di eccezionale coraggio e sereno sprezzo del pericolo ripetute volte si offriva volontariamente per rischiose ed importanti azioni di sabotaggio, che riusciva a portare sempre felicemente a termine arrecando notevole danno alla macchina bellica tedesca. Catturato in seguito a delazione di spia nemica, subiva per più giorni, con stoica ed incrollabile fede, il martirio dei ferri roventi al corpo, senza che dalla sua bocca uscisse un nome od una parola che potesse compromettere minimamente il movimento clandestino. Cosparso di benzina e dato alle fiamme, bruciava come torcia vivente, sfidando fiero e muto il bestiale furore dei suoi aguzzini, pur di salvare l’importante segreto dell’organizzazione partigiana. Con le carni straziate ma non piegato nello spirito, sotto gli occhi esterrefatti del padre e della sorella, impavido e sereno affrontava il plotone d’esecuzione, facendo olocausto della sua giovane vita, in difesa della libertà d’Italia. Mirabile esempio di cosciente ardimento, eccezionale forza d’animo e spirito di sacrificio. Modena, 10 novembre 1944».
DATI ANAGRAFICI
Età | 28 anni |
Genere | Maschio |
Stato civile | Coniugato |
Data di nascita | 9/7/1916 |
Luogo di nascita | Modena |
Residenza | Mulini Nuovi (Modena) |
Data di morte: | 10/11/1944 |
Luogo di morte: | Piazza Grande . C'è memoria epigrafica |
Comune di morte: | Modena |
Regione di morte: | Emilia Romagna |
Categoria professionale | Operai |
Professione | Ebanista |
Appartenenza alle Forze armate | Esercito |
Arma | Artiglieria |
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Appartenenza politica | Comunista |
ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Nome di battaglia: | Otello |
Tipologia del condannato: | Partigiano |
Prima formazione nella Resistenza: | 9/1944 - |
Tipo di reparto: | Gruppo |
Nome del reparto: | Gruppo I GAP modenese |
Tipo di reparto: | Brigata |
Nome del reparto: | Brigata W. Tabacchi 65ª |
Grado conseguito: | capitano con incarico di ispettore |
Condizione al momento della morte: | Combattente |
Agente della condanna: | Decisione di un comando militare |
Tipo di esecuzione: | Fascista |
Circostanza della morte: | Eccidio |
Descrizione della circostanza della morte: | Arrestato l'8 novembre 1944 in via S. Vincenzo, nel locale dove preparava esplosivi, fu condotto nella ex Accademia militare e torturato fino all'esecuzione avvenuta il 10 novembre. |
Causa della morte: | Fucilazione |
Modalità dell'esecuzione | Dopo l’uccisione di quattro fascisti a Soliera in provincia di Modena, il comando della GNR decise di attuare una rappresaglia fucilando tre ostaggi: Emilio Po, Alfonso Piazza e Giacomo Ulivi. L’esecuzione avvenne alle ore 10 sulla Piazza Grande del capoluogo. Le vittime furono condotte sul posto con un camioncino che, muovendo lentamente dall’Accademia, raggiunse la piazza percorrendo Via Farini al canto di inni fascisti. |
Riconoscimenti: | militare: Medaglia d'oro assegnata in data 2/2/1949 |
Collegamenti: | Eccidio di Piazza Grande, comune di Modena (Modena). 10/11/1944 Visualizzazione ingrandita della mappa |
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: | Giacomo Ulivi | |
BIBLIOGRAFIA
- Franco Giannantoni - Ibio Paolucci La bicicletta nella Resistenza: storie partigiane, Varese, Arterigere, 2008, pp. 19-20
- Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 265
- La descrizione archivistica del Fondo Malvezzi è pubblicata in Il mondo di Piero. Un ritratto a più voci di Piero Malvezzi, a cura di Gabriella Solaro, Milano, Franco Angeli, 2008
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera a Tisbe (la moglie),
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: fotocopia cartacea
La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano
Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano
Collocazione archivistica:
Fondo Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana - Raccolta Insmli 2007
Nell'ultima edizione del volume curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (ristampata da Einaudi editore nel 2003) il testo trascritto (pag. 262) differisce dall'autografo nei seguenti punti: nell'intestazione, “amabile” è diventato “amabilissima”; alla sesta riga, è stata omessa la frase “ come di già nella sua tenera età l'anno ora”; poco più sotto, “in un breve periodo” è stato cambiato in “in questo breve periodo”; nella seconda parte della facciata, “patria” e “paradiso” sono scritti con l'iniziale maiuscola anziché minuscola; nella seconda facciata, la parte “...ove pure nel suo ritorno spero che...” è stata mutata in “...spero pure che al suo ritorno...”; due righe sotto, “casa” è stato sosituito con “famiglia”, che invece è stato omesso alla riga successiva; immediatamente più in basso, anche “oggi e sempre” non è stato trascritto; proseguendo, i due “te” sono diventati “tu”, all'ultima riga infine, “Vostro” è scritto con l'iniziale minuscola. Malgrado manchi la data della lettera, è logico supporre che essa sia stata scritta tra l'8 e l'10 novembre 1944, rispettivamente data della cattura e dell'esecuzione di Emilio Po. L'originale del documento è conservato da Maurizio Po, figlio di Emilio.