7/2/1945: strage di Porzûs, comune di Attimis (UD).
Il 7 febbraio 1945 alcuni gappisti delle formazioni Garibaldi circondano la baita alle Malghe Topli Uork (vicino a Porzûs, Udine) in cui si trova lo Stato Maggiore della 1a Brigata Osoppo. Catturato, il comandante Francesco De Gregori viene immediatamente giustiziato assieme al delegato politico Gastone Valente e a Elda Turchetti, segnalata come spia da Radio Londra e recatasi alle Malghe per chiarire la propria posizione. Anche la giovane recluta Giovanni Comin perde la vita durante un tentativo di fuga, mentre Aldo Bricco, giunto a Porzûs per sostituire De Gregori (destinato ad altro incarico), riesce a mettersi in salvo malgrado le ferite. Gli altri componenti del comando di brigata vengono tutti fatti prigionieri e condotti al Bosco Romagno (nel comune di Cividale de Friuli, UD) per essere interrogati. Nei giorni seguenti, tra l’8 e il 20 febbraio 1945, 14 di loro vengono uccisi in diverse località della zona (Leo Patussi e Gaetano Valente sono gli unici ad essere risparmiati). Giuseppe Sfregola viene passato per le armi a Ronchi di Spessa quando gli interrogatori non sono ancora iniziati. Al Bosco Romagno vengono fucilati Franco Calledoni, Primo Targato, Antonio Cammarata, Pasquale Mazzeo, Guido Pasolini e Antonio Previti. L’esecuzione di Enzo D’Orlandi, Gualtiero Michelon, Salvatore Saba, Erasmo Sparacino e Giuseppe Urso avviene invece nel Bosco Musich, a Restocina (frazione di Dolegna del Collio, Gorizia); quella di Angelo Augelli a Prepotto (UD). Egidio Vazzas infine, viene ucciso in località tuttora ignota. Secondo alcune testimonianze la morte di Erasmo Sparacino avvenne in circostanze differenti per luogo e agente della condanna e dell’esecuzione. Il conto totale dei morituri dei giorni successivi al 7 febbraio 1945 oscilla quindi tra 13 e 14 persone e questa difficoltà di accertamento dei fatti appare per il momento non superabile. E’ da segnalare, inoltre, che in alcune memorie epigrafiche (ad esempio a Cividale del Friuli) sono inclusi tra le vittime della strage di Porzûs anche Antonio Turlon e Annunziato Rizzo, le cui personali vicende presentano tuttavia circostanze di cattura, di condanna, di tempo, diverse da quelle qui descritte.
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Condannati appartenenti a questo gruppo: