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Testo: [Fronte] Dopo un mese che mi trovavo detenuto in una discreta stanza del Castello per essere curato dalle ferite, il giorno 25 febbraio fui portato in una cella del torrione "La Mirabella". - Non è molto brutta e nem- meno eccessivamente buia, ma l’impres- sione che produce nel dovervi entrare per la prima volta attraverso un andito buio, il vederla assicurata da due robuste porte ferrate, la forma quasi circolare, il soffitto a cupola, grossi anelli di ferro infissi nel basso delle pareti, una piccola e bassa finestra con doppia inferriata, per guardare dalla quale bisogna stare ginocchioni, produce nel malcapitato che per la prima volta ne varca la soglia, l’impressione opprimente di chi entra in una tomba. Le pareti si possono dire istoriate; molti nomi sottolineati da una lunga fila di piccoli tratti verticali, tanti quanti furono i giorni pas- sati nella cella. Non mancano i versi più o meno poetici, ma tutti accusano un do- lore, cui, impotenti, vorrebbero ribellarsi. [Retro] Nella stessa torre fu ospite Tito Speri; nella stessa cella, fra i molti ribelli, il Colon- nello Lorenzini di cui ero amico. - Scorsi subito il suo nome sotto una grande testa di Cristo incoronato di spine, probabilmente opera dello stesso. - Non so perché, ma mi venne istintivo di scrivere subito, sotto il suo nome, il mio. - Forse in quel momento sentivo che l’avrei seguito. Quanti pensieri in quel giorno; mi sembrava che ogni pezzetto di parete, quei grossi anelli, tutti quei nomi avessero una storia loro da comunicare, e fu così, che, forse portato dai molti versi letti ai muri, mi vennero spontanee le poche rime che trascrivo. Non hanno nes- sun valore poetico ma, quando non sarò più, voglio che le tenga mia mamma a ricordo delle mie impressioni prime su una cella ove ebbi, fra le molte consolazioni, le carezze dello scudiscio tedesco, e ove attendo, sempre sereno e tranquillo però, che si compia il mio ultimo destino, secondo la sentenza lettami ieri alle ore 16 e 30: la morte. Venerdì 23-3-945 G. Cappellini |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera scritta in data 23-03-1945
Località di stesura: Carceri del castello di Brescia
Stato del documento: autografo
La lettera è conservata presso: Carte familiari Giacomo Cappellini jr., Braone (BS)
Note al documento:
La lettera รจ priva di intestazione.
La lettera รจ priva di intestazione.