Lettera di Giacomo Cappellini (Il Maestro) a ... scritta in data 23-03-1945 da Carceri del castello di Brescia

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Testo:

[Fronte]

Dopo un mese che mi trovavo detenuto
in una discreta stanza del Castello per essere
curato dalle ferite, il giorno 25 febbraio
fui portato in una cella del torrione "La
Mirabella". - Non è molto brutta e nem-
meno eccessivamente buia, ma l’impres-
sione che produce nel dovervi entrare per
la prima volta attraverso un andito buio,
il vederla assicurata da due robuste porte
ferrate, la forma quasi circolare, il soffitto
a cupola, grossi anelli di ferro infissi
nel basso delle pareti, una piccola e
bassa finestra con doppia inferriata, per
guardare dalla quale bisogna stare ginocchioni,
produce nel malcapitato che per la prima
volta ne varca la soglia, l’impressione
opprimente di chi entra in una tomba.
Le pareti si possono dire istoriate; molti
nomi sottolineati da una lunga fila di piccoli
tratti verticali, tanti quanti furono i giorni pas-
sati nella cella. Non mancano i versi più
o meno poetici, ma tutti accusano un do-
lore, cui, impotenti, vorrebbero ribellarsi.



[Retro]

Nella stessa torre fu ospite Tito Speri;
nella stessa cella, fra i molti ribelli, il Colon-
nello Lorenzini di cui ero amico. - Scorsi
subito il suo nome sotto una grande testa
di Cristo incoronato di spine, probabilmente
opera dello stesso. - Non so perché, ma mi
venne istintivo di scrivere subito, sotto il suo
nome, il mio. - Forse in quel momento sentivo
che l’avrei seguito.
Quanti pensieri in quel giorno; mi sembrava
che ogni pezzetto di parete, quei grossi anelli,
tutti quei nomi avessero una storia loro da
comunicare, e fu così, che, forse portato dai
molti versi letti ai muri, mi vennero spontanee
le poche rime che trascrivo. Non hanno nes-
sun valore poetico ma, quando non sarò più,
voglio che le tenga mia mamma a ricordo delle
mie impressioni prime su una cella ove
ebbi, fra le molte consolazioni, le carezze dello
scudiscio tedesco, e ove attendo, sempre sereno
e tranquillo però, che si compia il mio
ultimo destino, secondo la sentenza lettami ieri
alle ore 16 e 30: la morte.
Venerdì 23-3-945
G. Cappellini
L’immagine riproduce la prima facciata della lettera scritta da Giacomo Cappellini nel castello di Brescia, il giorno prima di essere fucilato. Il documento è scritto a penna su foglio protocollo a righe.
L’immagine riproduce la prima facciata della lettera scritta da Giacomo Cappellini nel castello di Brescia, il giorno prima di essere fucilato.
Il documento è scritto a penna su foglio protocollo a righe.
L’immagine riproduce la seconda facciata della lettera scritta da Giacomo Cappellini nel castello di Brescia, il giorno prima di essere fucilato. Il documento è scritto a penna su foglio protocollo a righe.
L’immagine riproduce la seconda facciata della lettera scritta da Giacomo Cappellini nel castello di Brescia, il giorno prima di essere fucilato.
Il documento è scritto a penna su foglio protocollo a righe.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera scritta in data 23-03-1945
Località di stesura: Carceri del castello di Brescia
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Carte familiari Giacomo Cappellini jr., Braone (BS)

Note al documento:
La lettera รจ priva di intestazione.