Lettera di Salvatore Principato a Lina e Titti scritta in data 31-07-1944 da Carcere di Monza

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Testo:

[Fronte]

Monza, 31-7-1944
Lina Carissima,
la settimana scorsa
ricevetti le tue lettere e quanto
mi mandasti sabato: grazie di
tutto. Il mio braccio bisogna
che stia ingessato trenta giorni.
Fortuna ch’è il sinistro.
Nella scrivania c’è la cartella
di tuo Papà: entro il 10 di agosto biso=
gnerà andare all’Esattoria a
pagare la rata. E Brasca ha
pagate le lire mille?
Di salute sto bene e la tran=
quillità è la mia fida compagna.
Saluti a tutti i conoscenti e affettuo=
sità a Papà e Mamma.
Un affettuoso bacione Salvatore

[Retro]

Titti Carissima,
fai bene metterti
a studiare, così stai a casa e tieni com=
pagnia alla mamma.
Io sono costantemente vicino
a te e alla mamma. Sapervi
tranquille e che non vi lasciate
mancare il possibile mi è di
gran conforto e mi rende più
tranquillo.
Sabato prossimo quando mi
porterete la biancheria che vi detti
l’altro ieri, chiedete e attendete
la sporca. Le mutande cambiatele
perché mancano di elastico.
Salutatemi i conoscenti.
Un bacione affettuosissimo
Tuo Papà
L’immagine riproduce la prima facciata dell’ultima lettera di Salvatore Principato alla moglie Marcella Chiorri, detta Lina, e alla figlia Concettina, detta Titti, scritta dal carcere di Monza. L’originale è stato scritto a penna nera su un foglio in bianco. Nella parte alta del documento si nota il segno della censura, tracciato con una matita rossa. Sempre a matita e sempre nella parte alta del documento, si può leggere la parola "Principato", vergata da una mano diversa da quella dell’autore della missiva. Nell’angolo a destra è invece visibile il timbro della "Biblioteca del carcere giudiziario".
L’immagine riproduce la prima facciata dell’ultima lettera di Salvatore Principato alla moglie Marcella Chiorri, detta Lina, e alla figlia Concettina, detta Titti, scritta dal carcere di Monza. L’originale è stato scritto a penna nera su un foglio in bianco. Nella parte alta del documento si nota il segno della censura, tracciato con una matita rossa. Sempre a matita e sempre nella parte alta del documento, si può leggere la parola "Principato", vergata da una mano diversa da quella dell’autore della missiva. Nell’angolo a destra è invece visibile il timbro della "Biblioteca del carcere giudiziario".
L’immagine riproduce la prima facciata dell’ultima lettera di Salvatore Principato alla moglie Marcella Chiorri, detta Lina, e alla figlia Concettina, detta Titti. L’originale è stato scritto a penna nera su un foglio in bianco. Nella parte bassa del documento è visibile il timbro "129".
L’immagine riproduce la prima facciata dell’ultima lettera di Salvatore Principato alla moglie Marcella Chiorri, detta Lina, e alla figlia Concettina, detta Titti. L’originale è stato scritto a penna nera su un foglio in bianco. Nella parte bassa del documento è visibile il timbro "129".
L’immagine riproduce uno dei due lati della busta contenente l’ultima lettera scritta da Salvatore Principato alla moglie e alla figlia. Al centro è ben visibile l’indirizzo del destinatario, ovvero la moglie Marcella; in alto invece, si può notare il timbro delle poste di Monza, con la data "I.VIII.44". A sinistra infine, si distingue la parte inferiore della striscia adesiva con la scritta "censura/Verifica", apposta per richiudere l’involucro dopo l’approvazione del contenuto della missiva da parte della Commissione provinciale censura.
L’immagine riproduce uno dei due lati della busta contenente l’ultima lettera scritta da Salvatore Principato alla moglie e alla figlia. Al centro è ben visibile l’indirizzo del destinatario, ovvero la moglie Marcella; in alto invece, si può notare  il timbro delle poste di Monza, con la data "I.VIII.44". A sinistra infine, si distingue la parte inferiore della striscia adesiva con la scritta "censura/Verifica", apposta per richiudere l’involucro dopo l’approvazione del contenuto della missiva da parte della Commissione provinciale censura.
L’immagine riproduce uno dei due lati della busta contenente l’ultima lettera scritta da Salvatore Principato alla moglie e alla figlia. In alto si legge chiaramente il nome del mittente, sopra l’indirizzo delle carceri di Monza. In basso, al centro, è ben visibile il timbro "Arrivi e distribuzioni" delle poste di Milano, con la data "2.VIII.44". Vi sono poi altri tre timbri nella parte destra dell’involucro: oltre ai numeri 14 e 129 (quest’ultimo già presente sul retro della lettera), si può notare quello della Commissione provinciale censura, che si sovrappone parzialmente alla striscia adesiva con la scritta "censura/Verifica", utilizzata per richiudere il margine della busta dopo l’approvazione del contenuto della missiva da parte della medesima commissione.
L’immagine riproduce uno dei due lati della busta contenente l’ultima lettera scritta da Salvatore Principato alla moglie e alla figlia. In alto si legge chiaramente il nome del mittente, sopra l’indirizzo delle carceri di Monza. In basso, al centro, è ben visibile il timbro "Arrivi e distribuzioni" delle poste di Milano, con la data "2.VIII.44". Vi sono poi altri tre timbri nella parte destra dell’involucro: oltre ai numeri 14 e 129 (quest’ultimo già presente sul retro della lettera), si può notare quello della Commissione provinciale censura, che si sovrappone parzialmente alla striscia adesiva con la scritta "censura/Verifica", utilizzata per richiudere il margine della busta dopo l’approvazione del contenuto della missiva da parte della medesima commissione.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a Lina e Titti, scritta in data 31-07-1944
Località di stesura: Carcere di Monza
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Archivio privato Chiorri-Principato, Milano

Note al documento:
Sulla prima facciata della lettera, è presente il segno della censura, tracciato a matita rossa nella parte alta del foglio. La busta che conteneva la lettera infatti, è stata aperta e poi richiusa con una striscia di carta adesiva su cui è scritto “censura/Verificato”; parzialmente sovrapposto a questa striscia, c'è il timbro della “Commissione provinciale censura”. Altri due timbri sono poi presenti sull'involucro: uno dell'ufficio postale di Monza, datato 1-8-44; l'altro dell'ufficio postale “arrivi/distribuzione” di Milano, datato 2-8-44.