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Testo: Mia carissima Mamma Dopo tanti anni ricevete da me una lettera. Mi dispiace cara mamma per voi e per tutti di casa di questa sciagura, e del dolore che vi arrecherà. Oramai per me è finito tutto ciò che rimane al mondo sia di dolore o di piacere. di morire non mi importa gran cosa, della mia azione mi pento perché proprio io che ho voluto sempre bene al mio paese debbo oggi essere riconosciuto come un traditore. Eppure in coscienza io non penso così. Perdonatemi, cara mamma e ricordatemi a tutti. Vi chiedo a voi soprattutto il vostro perdono e la vostra benedizione, ché ne ho tanto bisogno. Baciate tutti i miei fratelli e sorelle e a voi cara mamma un abbraccio, sperando, con l’aiuto di Dio di raggiungersi in cielo. Con tanti baci Vostro figlio Fortunato Viva l’Italia!! Domenica 6 Aprile 1941 |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a Madre, scritta in data 06-04-1941
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: copia digitale
Collocazione archivistica:
Archivio privato della famiglia Picchi, Prato
Collocazione bibliografica:
La trascrizione è riprodotta in Alessandro Affortunati Di morire non mi importa gran cosa: Fortunato Picchi e l’operazione Colossus, Prato, Pentalinea, 2004, pp. 103-104.
Note al documento:
La lettera fu scritta da Fortunato Picchi alla madre poco prima della fucilazione. Alessandro Affortunati, che ha condotto approfondite ricerche su Picchi, ci informa che la direzione delle carceri giudiziarie di Roma chiese, dopo la morte di Picchi, al ministero di grazia e giustizia se nulla ostasse all'inoltro della lettera. Il ministero fece poi pervenire la lettera alla procura generale del Tribunale speciale "per opportuna conoscenza e per ogni altro eventuale provvedimento".
La lettera fu scritta da Fortunato Picchi alla madre poco prima della fucilazione. Alessandro Affortunati, che ha condotto approfondite ricerche su Picchi, ci informa che la direzione delle carceri giudiziarie di Roma chiese, dopo la morte di Picchi, al ministero di grazia e giustizia se nulla ostasse all'inoltro della lettera. Il ministero fece poi pervenire la lettera alla procura generale del Tribunale speciale "per opportuna conoscenza e per ogni altro eventuale provvedimento".