- L'archivio contiene 1 lettera di Arturo Arosio
PRESENTAZIONE
Di anni 19. Nato il 24 maggio 1925 a Lissone (Milano). Dopo l’armistizio è chiamato alle armi dal bando Graziani. Arruolato nella Divisione Alpina Monterosa, è inviato a Munsingen, in Germania, per l’addestramento. Nel luglio 1944 rientra in Italia, a Chiavari, dove il suo reparto presidia il territorio. Nella seconda metà del mese Arosio diserta e si unisce alle formazioni partigiane della zona. Con il nome di battaglia di "Tarzan" entra nelle fila della Brigata Centocroci, operante nella zona di La Spezia. Nell’inverno 1944-45 è sorpreso da un rastrellamento e catturato. Incarcerato a Chiavari, è processato per diserzione. L’abilità del suo avvocato lo salva dalla pena di morte, ma Arosio deve comunque scontare 30 anni di reclusione. Il 13 marzo 1945 in un incursione partigiana a Villa Pino di Santa Margherita di Fossa Lupara (Sestri Levante, Genova) perdono la vita il tenente della X Mas Roberto Gandolfo e suo padre. Per rappresaglia, il Tribunale militare di Chiavari condanna alla fucilazione 6 detenuti. Il 18 marzo 1945 Arturo Arosio, Giuseppe Barletta, Emanuele Giacardi, Luigi Marone, Mario Piana ed Alessandro Sigurtà sono condotti nei pressi del luogo dell’attentato e giustiziati da un plotone composto da militi della 3ª Compagnia della XXXI Brigata Nera "Generale Silvio Parodi".
DATI ANAGRAFICI
Età | 19 anni |
Genere | Maschio |
Stato civile | Celibe |
Data di nascita | 24/5/1925 |
Luogo di nascita | Lissone |
Provincia di nascita | Milano |
Data di morte: | 18/3/1945 |
Luogo di morte: | Villa Pino di Santa Margherita di Fossa Lupara |
Comune di morte: | Sestri Levante |
Provincia di morte: | Genova |
Regione di morte: | Liguria |
Arruolato nella Repubblica Sociale Italiana. | |
Periodo | novembre 19430 |
Reparto RSI | Divisione alpina Monterosa |
|
ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Nome di battaglia: | Tarzan |
Tipologia del condannato: | Partigiano |
Prima formazione nella Resistenza: | luglio 1944 - 18/3/1945 |
Tipo di reparto: | Brigata |
Nome del reparto: | Brigata Centocroci |
Condizione al momento della morte: | Combattente |
Agente della condanna: | Sentenza di un tribunale. Tribunale militare di Chiavari |
Esecuzione: | Fascista |
Circostanza della morte: | Strage |
Descrizione della circostanza della morte: | Rastrellato nell'inverno 1944-45, è rinchiuso nel penitenziario di Chiavari. Processato per diserzione, evita la pena di morte grazie all'abilità del suo avvocato, ma deve comunque scontare 30 anni di carcere. Dopo l'attentato partigiano in cui perde la vita il tenente della X Mas Roberto Gandolfo, viene nuovamente processato e condannato a morte per rappresaglia. |
Causa della morte: | Fucilazione |
Modalità dell'esecuzione | Il 13 marzo 1945 il tenente della X Mas Roberto Gandolfo e suo padre vengono uccisi nella loro abitazione di Chiavari da alcuni partigiani. Per rappresaglia il Tribunale militare del paese condanna a morte i detenuti Arturo Arosio, Giuseppe Barletta, Emanuele Giacardi, Luigi Marone, Mario Piana ed Alessandro Sigurtà. Il 18 marzo i 6 prigionieri vengono trasportati a Villa Pino di Santa Margherita di Fossa Lupara (Sestri Levante, Genova) e fucilati alla schiena nel luogo dell’attentato da un plotone della 3a compagnia della Brigata Nera Generale Silvio Parodi. A differenza degli altri, Mario Piana sopravvive all’esecuzione. Creduto morto ed abbandonato, viene salvato da alcuni partigiani, ma si spegne in ospedale in seguito alle ferite riportate. |
Collegamenti: | Strage di Villa Pino di Santa Margherita di Fossa Lupara, comune di Sestri Levante (Genova). 18/3/1945 Visualizzazione ingrandita della mappa |
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: |
BIBLIOGRAFIA
- Brigate del popolo, Milano, 1946, Edizioni La Fiamma, pp. 12-13
- Sandro Antonini Sestri Levante 1940-1945: gli anni della guerra, Genova, De Ferrari, 1998, p. 318
- Mimmo Franzinelli (a cura di) Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, pp. 87-89
- Silvano Lissoni E questa fu la storia. Il romanzo della vita di Leonardo Vismara spesa alla ricerca della libertà nella Lissone del ventennio fascista, della seconda guerra mondiale e della Resistenza, 25 aprile 2005, pp. 130-131
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
» Leggi
Lettera a Madre e ai familiari, scritta in data 16-03-1945
Località di stesura: Chiavari
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina
La lettera è conservata presso: Renato Pellizzoni,
L'archivio Insmli conserva copia digitale del documento nel fondo "Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana - Raccolta Insmli 2007".