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Testo: [Fronte] Bergamo 29/3/44 Ai miei cari figli, non potete comprendere quanto mi sia doloroso lasciarvi questo scritto prima di lasciare l’Italia per recarmi in paese straniero, varcherò le Alpi e sarò deportato in qualche località sconosciuta a lavorare presso stranieri. Ricordatevelo vostro babbo vi è stato strappato, incarcerato, e spedito come fosse una bestia e obbligato a dar la sua opera in terra straniera, la vera tratta dei bianchi. Se pur lontano mi sentirò sempre vicino a voi, mi sembrerà di avervi ancora sulle mie ginocchia, accarezzarvi e baciarvi. Siete ancora bambini, troppo bambini per conoscere quanto sia grande la cattiveria degli uomini. Verrà giorno in cui tutti vi racconterò, vi sembrerà una favola, una brutta favola, purtroppo invece sarà una cruda verità. La mamma e la nonna rimarranno affettuose custodi di tanto amore, siate buoni ed ubbidienti con esse che tanto vi amano e quando dal loro ciglio vedete scendere qualche lacrima datele tutto il conforto che potete, accarezzatele con le vostre manine ed i vostri baci possano lenire tanto dolore. Tu Giancarlo che sei più grandicello sii esempio al tuo [Retro] fratellino, sii studioso come per il passato, alla tua età lo studio ti è utile come il pane. Quando papà arriverà in luogo ti scriverà ed allora il tuo ditino si poserà in un piccolo punto della carta geografica, la vi è il babbo che lavora per voi e che pensa continuamente a voi, ricordatemi nelle vostre preghiere come sempre vi ricorderò. Saranno pochi mesi poi il babbo ritornerà, vi troverà più grandicelli, due bei ometti giudiziosi e buoni, questo dovete promettermi e mantenere. Vi stringo al cuore e vi bacio con tutto il mio grande affetto e non vi dico addio ma un presto arrivederci Vostro babbo |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a Figli, scritta in data 29-03-1944
Località di stesura: Bergamo
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: copia fotostatica
La lettera è conservata presso: Carte private di Giancarlo Bastanzetti,
Note al documento:
L'originale del documento è conservato dal figlio di Pietro, Giancarlo Bastanzetti. Nei giorni precedenti a questo messaggio, Pietro Bastanzetti ne compose altri due: il primo alla madre (il 23 marzo), il secondo alla moglie (il 25) marzo.
L'originale del documento è conservato dal figlio di Pietro, Giancarlo Bastanzetti. Nei giorni precedenti a questo messaggio, Pietro Bastanzetti ne compose altri due: il primo alla madre (il 23 marzo), il secondo alla moglie (il 25) marzo.