- L'archivio contiene 1 lettera di Fortunato Picchi
PRESENTAZIONE
Di anni 44, vice direttore del reparto banchetti all’Savoy Hotel di Londra, celibe. Nato il 28 agosto 1896 a Comeana (Prato) e residente a Londra. Il 25 novembre 1915 partì per il servizio militare. Nel 1921 emigrò a Londra dove, tra l’altro, lavorò come cameriere sul piroscafo Majestic fino a quando non fu assunto al Savoy Hotel. Qui raggiunse la qualifica di vice direttore del reparto banchetti. Durante la sua permanenza in Gran Bretagna rientrò in Italia solo quattro volte. Dal 1932 la famiglia non ricevette più sue notizie apparentemente a causa di un diverbio con suo padre. In seguito allo scoppio della Seconda guerra mondiale Fortunato fu confinato sull’isola di Man in quanto emigrato italiano. Nel dicembre 1940 chiese di potersi arruolare come paracadutista per compiere missioni in Italia. Il 10 febbraio 1941 eseguì un lancio tra Avellino e Potenza insieme a un gruppo di sabotatori. L’operazione portò al danneggiamento dell’acquedotto pugliese e di un ponte. Nel frattempo Picchi aveva fatto allontanare dalla zona alcune famiglie di contadini. Il 12 febbraio il suo gruppo fu intercettato da tre uomini armati. Picchi e i suoi compagni si arresero. Sottoposto a interrogatori, il 5 aprile 1941 il TS lo condannò alla fucilazione alla schiena per «informazioni al nemico e azioni contro l’Italia». La condanna fu eseguita il giorno successivo al Forte Bravetta di Roma.
DATI ANAGRAFICI
Età | 44 anni |
Genere | Maschio |
Stato civile | Celibe |
Data di nascita | 28/8/1896 |
Luogo di nascita | Comeana, frazione del Comune di Carmignano |
Provincia di nascita | Prato |
Residenza | Londra |
Data di morte: | 6/4/1941 |
Luogo di morte: | Forte Bravetta |
Comune di morte: | Roma |
Regione di morte: | Lazio |
Categoria professionale | Persone di servizio e di fatica |
Professione | Vice direttore del reparto banchetti all'Savoy Hotel di Londra |
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ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Prima formazione nella Resistenza: | dicembre 1940 - 6/4/1941 |
Tipo di reparto: | Struttura militare alleata |
Nome del reparto: | Struttura militare alleata S.O.E. (Special Operations Executive) |
Seconda formazione nella Resistenza: | 11/1/1941 - 6/4/1941 |
Tipo di reparto: | Struttura militare alleata |
Nome del reparto: | Struttura militare alleata British Army, X Troop, No. 2 Commando, II Special Air Service (SAS) |
Condizione al momento della morte: | Combattente |
Agente della condanna: | Sentenza di un tribunale. Tribunale speciale fascista di Roma - Sentenza emessa in data 5/4/1941. |
Esecuzione: | Fascista |
Descrizione della circostanza della morte: | Arruolatosi nell'esercito inglese come paracadutista, il 10 febbraio 1941 partecipò a un'operazione in Italia durante la quale fu catturato con il suo gruppo. |
Causa della morte: | Fucilazione |
Modalità dell'esecuzione | Il 5 aprile 1941 il Tribunale speciale fascista, senza emettere sentenza istruttoria, lo condanna alla fucilazione alla schiena "per informazioni al nemico". |
BIBLIOGRAFIA
- Eroi del tempo nostro. FORTUNATO PICCHI in "La Nazione del popolo" 21 febbraio 1946, Firenze, La Nuova Italia, 1975, pp. 101-103
- Alessandro Affortunati Mille volte no. Sovversivismo ed antifascismo nel Carmignanese: con un profilo di Fortunato Picchi, Montespertoli, MIR, 1999
- Alessandro Affortunati Un eroe dimenticato, Fortunato Picchi in "Microstoria", febbraio 2000, pp. 10-11
- Alessandro Affortunati Di morire non mi importa gran cosa: Fortunato Picchi e l’operazione Colossus, Prato, Pentalinea, 2004, pp. 103-104.
- Alessandro Affortunati Il caso Picchi in "Azione sindacale. Periodico della CGIL di Prato" n. 3, Prato, 2001, pp. 12-13.
- Michele Di Sabato Dalla diffida alla pena di morte. La persecuzione degli antifascisti nel Pratese. Trent’anni di storia locale attraverso le leggi speciali e razziali. L’odissea degli ebrei pratesi, Prato, Pentalinea, 2003, pp. 358-361
- Carlo Onofrio Gori Vita e morte di un "traditore": Fortunato Picchi. Un antifascista pratese per lungo tempo dimenticato in "Patria indipendente" N. 03/07, Roma, 11 marzo 2007, pp. 33-36
- Eugenia Latini (a cura di) I martiri di Forte Bravetta / Prefazione di Giovanni Gigliozzi, Roma, A.N.F.I.M., 2006, p. 11
- Pentad [pseudonimo collettivo] The remaking of Italy, Harmondsworth, Penguin books, 1941
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera a Madre, scritta in data 06-04-1941
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: copia digitale
Collocazione archivistica:
Archivio privato della famiglia Picchi, Prato
Collocazione bibliografica:
La trascrizione è riprodotta in Alessandro Affortunati Di morire non mi importa gran cosa: Fortunato Picchi e l’operazione Colossus, Prato, Pentalinea, 2004, pp. 103-104.
La lettera fu scritta da Fortunato Picchi alla madre poco prima della fucilazione. Alessandro Affortunati, che ha condotto approfondite ricerche su Picchi, ci informa che la direzione delle carceri giudiziarie di Roma chiese, dopo la morte di Picchi, al ministero di grazia e giustizia se nulla ostasse all'inoltro della lettera. Il ministero fece poi pervenire la lettera alla procura generale del Tribunale speciale "per opportuna conoscenza e per ogni altro eventuale provvedimento".