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Enrico Bucchioni (Mameli)



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 24. Nato il 27 maggio 1920 a Vezzano Ligure, in provincia di La Spezia. Giovane dalle spiccate doti artistiche, si diploma maestro, ma non riesce a frequentare l’università sia per le difficoltà economiche che per la chiamata alle armi. Militare a Perugia, dopo l’8 settembre ed il conseguente sbandamento dell’esercito ritorna in Liguria, trovando impiego come addetto ai telefoni presso l’Arsenale militare di La Spezia. Qui Enrico comincia a svolgere un’intensa attività di propaganda antifascista, che tuttavia deve interrompere per evitare i primi bandi di reclutamento della Repubblica sociale italiana. Datosi alla macchia con il fratello minore Piero, i due ragazzi si uniscono alla formazione partigiana operante nella zona di Ponzano, nel comune di Santo Stefano di Magra (SP). Con il nome di battaglia "Mameli", Enrico prende parte a numerose azioni, finché il suo gruppo non è disgregato dal grande rastrellamento nazifascista del 3 agosto 1944. Tornato a La Spezia, ottiene dal CLN provinciale l’incarico di organizzare la lotta partigiana a Vezzano Ligure. Divenuto segretario del locale Comitato di liberazione, assume il ruolo di responsabile diretto di tutta l’azione clandestina, ed in particolar modo della propaganda, dei sabotaggi e dell’invio dei giovani in montagna. Arrestato il 7 dicembre 1944 nel corso di un nuovo grande rastrellamento, è immediatamente rinchiuso nella caserma dell’ex 21º Fanteria di La Spezia. Interrogato e torturato più volte, rimane prigioniero per circa 2 mesi; in questo periodo riesce spesso a far pervenire notizie ai familiari, attraverso bigliettini o messaggi scritti su piccoli pezzi di carta o altri supporti improvvisati, come ad esempio la lettera al fratello maggiore Natale del 7 gennaio 1945, vergata sul retro di un’illustrazione strappata da un fascicolo appartenente ad una pubblicazione a dispense della "Divina Commedia". Il 2 febbraio 1945 Piero, l’altro fratello, catturato e incarcerato assieme a lui, viene trasferito a Marassi e da lì deportato a Bolzano (morirà investito da un camion di nazisti in fuga durante la liberazione). Il mattino del giorno successivo, 3 febbraio 1945, anche Enrico è prelevato dalla cella; condotto nella piazza principale di Vezzano basso (ora Piazza del popolo), viene fucilato da un plotone composto da elementi delle Brigate Nere, per rappresaglia all’uccisione di un milite della RSI avvenuta proprio nella caserma dei carabinieri di Vezzano Ligure. Con Bucchioni viene giustiziato anche Pietro Andreani, presidente del CLN vezzanese e suo compagno di detenzione a La Spezia. Sul luogo dell’esecuzione è stata posta una lapide per ricordare il sacrificio dei due martiri.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 24 anni
Genere Maschio
Stato civileCelibe
Data di nascita 27/5/1920
Luogo di nascita Vezzano Ligure
Provincia di nascita La Spezia

Data di morte: 3/2/1945
Luogo di morte: Piazza di Vezzano Basso (ora Piazza del Popolo) . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Vezzano Ligure
Provincia di morte: La Spezia
Regione di morte:Liguria

Titolo di studioLicenza media superiore
Categoria professionaleCulto, professioni e arti liberali
Professione Maestro elementare
Appartenenza alle Forze armateEsercito
Località di servizioPerugia

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Mameli
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: autunno 1943 - agosto 1944
Tipo di reparto: Formazione
Nome del reparto: Formazione partigiana attestata sopra Ponzano (S. Stefano di Magra, SP)
Seconda formazione nella Resistenza: agosto 1944 - 7/12/1944
Tipo di reparto: Comitato
Nome del reparto: Comitato di liberazione nazionale (Cln) di Vezzano Ligure (SP)
Grado conseguito: Segretario
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Fascista
Circostanza della morte: Eccidio
Descrizione della circostanza della morte: Rastrellato con il fratello Piero il 7 dicembre 1944, Enrico Bucchioni è rinchiuso nella Caserma dell'ex-21° Fanteria, a La Spezia. Interrogato e torturato, il 3 febbraio 1945 sarà fucilato per rappresaglia nella piazza principale di Vezzano Basso.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il mattino del 3 febbraio 1945, Pietro Andreani ed Enrico Bucchioni sono prelevati dalla Caserma dell’ex 21° Fanteria di La Spezia (dov’erano entrambi detenuti) e condotti a Vezzano Ligure. Qui, nella piazza principale di Vezzano Basso (ora Piazza del Popolo), i due partigiani vengono fucilati da un plotone d’esecuzione composto da militi delle Brigate Nere, per rappresaglia all’uccisione di un soldato della RSI, avvenuta nella locale caserma dei carabinieri.
Collegamenti:Eccidio di Piazza di Vezzano Basso (ora Piazza del Popolo), comune di Vezzano Ligure (La Spezia). 3/2/1945
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Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere:

BIBLIOGRAFIA

  • Mario Avagliano (a cura di) Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2006, pp. 184 e 394-395
  • Anna Valle Una storia nostra. Enrico Bucchioni e i partigiani di Vezzano, La Spezia, Edizioni Giacché, 1994

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Madre, scritta in data 02-02-1945
Località di stesura: Caserma ex 21° Fanteria di La Spezia
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Carte private di Claudio Bucchioni,

Note al documento:
Il "Pierino" nominato alla seconda riga e nella seconda facciata è Piero Bucchioni, fratello minore di Enrico. Catturato ed incarcerato con lui a La Spezia, Piero fu trasferito il 2 febbraio alle carceri di Marassi (Genova). Deportato successivamente nel lager di Bolzano, fu investito e ucciso da un camion di nazisti in fuga, durante i giorni della liberazione.

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