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Eros Lanfranco (Lanata)



PRESENTAZIONE

La foto, già pubblicata nei volumi "Piu duri del carcere" (Genova, E. Degli Orfini, 1946) e "Eros Lanfranco. Antifascismo e deportazione" (Storia e Memoria, A. XV, n. 2/2006, Istituto liguera per la storia della Resistenza e del’età contemporanea), è stata scattata ad Eros Lanfranco negli anni Trenta. Genova, 19 maggio 1906 – Melk (Austria), 23 novembre 1944. Antifascista sin dal 1924, sull’onda emotiva suscitata nel Paese dall’omicidio Matteotti, Eros Lanfranco si laureò in Giurisprudenza nell’anno accademico 1932-1933 e andò poi ad esercitare la professione di avvocato. Già vicino agli ambienti di Giustizia e Libertà durante gli studi universitari, nei primi anni Quaranta entrò in contatto con elementi del neonato Partito d’azione e dopo il 25 luglio 1943 venne chiamato a rappresentare il partito nel Comitato dei partiti antifascisti di Genova. Dopo l’8 settembre fu tra i fondatori del Cln Liguria, e a partire dal mese di ottobre entrò a far parte anche del suo Comitato militare. Contemporaneamente Lanfranco fornì un contributo prezioso nell’organizzazione delle prime bande di Giustizia e Libertà nella regione e svolse un ruolo importante nell’ambito di quella missione Law – sbarcata a fine settembre presso Cavi di Lavagna e composta da Guglielmo Steiner, Fausto Bazzi e Guido De Ferrari – che rappresenta il primo contatto operativo tra partigiani e alleati. Una menzione particolare merita infine la sua opera di falsificazione documenti, svolta in collaborazione con il cancelliere La Rosa e altri esponenti della Resistenza, che ha permesso di salvare la vita a tanti ebrei e ricercati politici. Una così intensa attività clandestina non poteva certo passare inosservata al controspionaggio nazifascista, che proprio a partire dagli ultimi giorni del 1943 aveva intensificato il suo lavoro sotto l’egida di Giusto Veneziani, capo dell’Ufficio politico della Questura di Genova: così l’8 marzo 1944 Lanfranco venne arrestato dalla Gestapo, probabilmente tradito da un collega avvocato, dopo essere miracolosamente scampato alla cattura il 3 marzo precedente. Imprigionato a Marassi, all’interno di quella quarta sezione gestita direttamente dalle Ss, ai primi di giugno venne trasferito a Fossoli, un campo di smistamento nei pressi di Carpi, e da qui deportato nel lager di Mauthausen con il convoglio del 21 giugno. Da Mauthausen, nel mese di agosto, fu trasferito nel sottocampo di Melk, dove le condizioni di vita per i prigionieri erano, se possibile, ancora più dure. Ammalatosi di polmonite a causa del freddo e della malnutrizione, il 23 novembre venne ucciso con un’iniezione endovenosa di benzina. All’indomani della Liberazione il Comune di Genova gli dedicò una piazza nel centro cittadino, e nel 1947 venne insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria e riconosciuto tenente colonnello al merito partigiano.

Autore della presentazione: Guido Levi

DATI ANAGRAFICI

Delibera di partigiano combattente 17477
Età 38 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 19/5/1906
Luogo di nascita Genova

Data di morte: 23/11/1944
Nazione di morte: Austria
Luogo di morte: Lager di Melk

Titolo di studioLaurea. Laurea in Giurisprudenza all'Università degli studi di Genova
Categoria professionaleCulto, professioni e arti liberali
Professione Avvocato

Appartenenza politicaAzionista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Lanata
Tipologia del condannato:Partigiano e deportato
Prima formazione nella Resistenza: settembre 1943 - marzo 1944
Tipo di reparto: Comitato
Nome del reparto: Comitato di liberazione nazionale (Cln) della Liguria
Grado conseguito: Rappresentante del PdA e, per un certo periodo, membro del Comitato militare
Motivo della deportazione: Attività antifascista
Luogo della deportazione: Campo di concentramento di Fossoli, poi Lager di Mauthausen, infine Lager di Melk
Data della deportazione: giugno 1944
Condizione al momento della morte: Deportato
Descrizione della circostanza della morte: Ricercato dai nazifascisti, viene arrestato l'8 marzo 1944 e condotto inizialmente presso il Comando della Gestapo. Trasferito alla IV sezione delle carceri di Marassi (controllate dalle SS), vi rimane per circa 3 mesi, in cui subisce ripetuti interrogatori e torture. Deportato nel Campo di concentramento di Fossoli (Carpi, MO) all'inizio del mese di giugno, il giorno 21 è inviato al Lager di Mauthausen. Spostato nel campo di lavoro di Melk verso la fine di agosto, si ammala gravemente a causa delle condizioni di prigionia e delle continue sevizie perpetrate dalle guardie. Portato in infermeria, vi si spegne il 23 novembre 1944.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro assegnata in data 10/1/1950

BIBLIOGRAFIA

  • Eros Lanfranco. Antifascismo e deportazione in "Storia e memoria" A. XV - n.2/2006, Genova, Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, 2006
  • Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. I p. 489, vol. II pp. 209, 309, 650
  • Franco Gimelli - Paolo Battifora (a cura di) Dizionario della Resistenza in Liguria, Genova, De Ferrari, 2008 , p. 198
  • Valeria Morelli I deportati italiani nei campi di sterminio: 1943-1945, Milano, Scuole grafiche pav. Artigianelli, 1965, p. 376

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Moglie, scritta in data 01-09-1944
Località di stesura: Lager di Melk
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: fotocopia cartacea

La lettera è conservata presso:
Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea - Genova

Indirizzo web:
http://www.istitutoresistenza-ge.it

Collocazione archivistica:
Fondo Lanfranco

Note al documento:
L'originale della lettera è conservato nelle Carte private della Famiglia Lanfranco. La fotocopia qui pubblicata è stata invece fatta dal Prof. Guido Levi nell'ambito di una ricerca sulla figura di Eros Lanfranco, promossa dall'Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea.

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