- L'archivio contiene 1 lettera di Ruggero Mancini
PRESENTAZIONE
Di anni 23. Nato il 28 agosto 1920 a Pioraco, in provincia di Macerata. Di professione Insegnante elementare, anche se non ha mai potuto esercitare a causa dello scoppio della guerra. Arruolatosi nel Regio esercito italiano con il grado di Sottotenente di Artiglieria divisionale di Fanteria, è assegnato al 1º Reggimento della Brigata Alpi, dislocato a Spoleto (PG). Dopo l’8 settembre 1943, in seguito allo sbandamento del suo reparto, ritorna a Pioraco ed entra in contatto con i primi nuclei partigiani del maceratese. Nell’autunno di quell’anno si sposta a Copogna, nel comune di Camerino (MC), e diventa Comandante del Gruppo di Serravalle, che verrà poi identificato come il Distaccamento 205 della Brigata Garibaldi Spartaco. Nei mesi successivi Mancini guida i suoi uomini in numerose azioni, anche fuori dai confini camerinesi. Il 2 febbraio 1944 la sua formazione è tra quelle che bloccano un treno carico di reclute nella stazione di Albacina (AN) e, dopo aver sopraffatto la scorta militare, liberano i giovani altrimenti destinati all’addestramento in terra germanica. La notte dell’11 marzo però, mentre si trova in una casa a Copogna, Mancini è sorpreso da un rastrellamento nazifascista. Incarcerato a Camerino, viene interrogato e torturato a lungo, ma rifiuta di rivelare qualsiasi informazione, così come rigetta con forza la proposta di aver salva la vita in cambio dell’adesione alla RSI. Sommariamente processato, è condannato a morte assieme al suo luogotenente, il carabiniere Angelo Piancatelli, catturato con lui a Copogna. Il cappellano del carcere don Ferruccio Loreti, chiamato la mattina del 17 marzo a prestare conforto spirituale ai morituri, tenta di far annullare l’esecuzione, ma senza successo. Verso le ore 11, dopo un’interminabile processione per le vie di Camerino, Mancini e Piancatelli vengono condotti al cimitero cittadino e fucilati contro il muro di cinta da un plotone formato da militi del Battaglione fascista "M".
DATI ANAGRAFICI
Età | 23 anni |
Genere | Maschio |
Data di nascita | 28/8/1920 |
Luogo di nascita | Pioraco |
Provincia di nascita | Macerata |
Data di morte: | 17/3/1944 |
Luogo di morte: | Cimitero di Camerino |
Comune di morte: | Camerino |
Provincia di morte: | Macerata |
Regione di morte: | Marche |
Categoria professionale | Ufficiali, impiegati pubblici e privati, pensionati |
Professione | Ufficiale del regio esercito Sottotenente di Artiglieria divisionale di Fanteria. |
Appartenenza alle Forze armate | Esercito |
Arma | Artiglieria divisionale di Fanteria |
Reparto tiburio 1° Reggimento, Brigata Alpi | |
Grado | Sottotenente |
Località di servizio | Spoleto |
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ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Tipologia del condannato: | Partigiano |
Prima formazione nella Resistenza: | autunno 1943 - 17/3/1944 |
Tipo di reparto: | Gruppo |
Nome del reparto: | Gruppo di Serravalle (poi rinominato Distaccamento 205 della Brigata Garibaldi Spartaco) |
Grado conseguito: | Comandante |
Condizione al momento della morte: | Combattente |
Agente della condanna: | Decisione di un comando militare |
Tipo di esecuzione: | Fascista |
Circostanza della morte: | Eccidio |
Descrizione della circostanza della morte: | Catturato a Copogna (Camerino, MC) in conseguenza ad un rastrellamento nazifascista la notte dell'11 marzo 1944, Mancini è incarcerato a Camerino. Interrogato e torturato a lungo, rifiuta di aderire alla Repubblica sociale. Sommariamente processato, viene condannato a morte. |
Causa della morte: | Fucilazione |
Modalità dell'esecuzione | Il 17 marzo 1944 il Sottotenente d’artiglieria Ruggero Mancini ed il carabiniere Angelo Piancatelli vengono prelevati dal carcere di Camerino e, dopo una lunga processione per le vie della città, vengono fucilati contro il muro di cinta del cimitero da un plotone composto da militi del Battaglione fascista |
Collegamenti: | Eccidio di Cimitero di Camerino, comune di Camerino (Macerata). 17/3/1944 Visualizzazione ingrandita della mappa |
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: |
BIBLIOGRAFIA
- Per la memoria della Resistenza nel Camerinese - Testimonianze raccolte da Livio Piccioni ed Andrea Mulas, Camerino, Dipartimento di scienze giuridiche e politiche, Università di Camerino - A.N.P.I. di Camerino, 2004, pp. 13, 43, 47-48, 53-54 e 100-101
- Relazione del cappellano delle carceri giudiziarie in "Ai caduti per la libertà" n° unico, Camerino, ANPI di Camerino, 18 marzo 1945
- Giacomo Boccanera Sono passati i tedeschi. Episodi di guerra nel Camerinese. Resoconti dall’8 settembre 1943 al 1º luglio 1944, Camerino, Università degli studi di Camerino, 1994 (ristampa), pp. 40 e 69-70
- Valentina Conti - Andrea Mulas (a cura di) Nuovi contributi per la storia della Resistenza marchigiana, Camerino, Università degli studi di Camerino, pp. 180-181
- Anna Maria Eustachi Nardi La voce delle memorie perdute, Fabriano, Centro Studi don Giuseppe Riganelli, 2000, pp. 63-65
- Ruggero Giacomini - Stefania Pallunto (a cura di) Guerra di Resistenza. Le Marche dal fascismo alla liberazione, Ancona, Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, 1997, pp. 500 e 502
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera a Brenno,
Località di stesura: Copogna (MC)
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina
La lettera è conservata presso:
Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Macerata "Mario Morbiducci" - Macerata
Indirizzo web:
http://www.storiamarche900.it
L'episodio a cui Ruggero Mancini fa riferimento all'inizio di questa lettera è avvenuto pochi giorni prima della sua cattura. Questo ci permette di datare con buona certezza il messaggio, che pare dunque essere stato scritto tra i primi di marzo e l'11 dello stesso mese.