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Tigrino Sabatini (Badengo)



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 44. Nato l’8 marzo 1900 ad Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena. Di professione operaio, trova impiego presso la Snia Viscosa di Roma. Oppositore del regime fascista fin da prima dell’armistizio, è tra i fondatori del gruppo comunista Scintilla. Dopo l’8 settembre si unisce alla formazione Pepe e partecipa alla difesa della capitale dalle truppe tedesche che invadono l’Italia. Ad occupazione avvenuta si fa assumere presso la ditta Cadonio, allo scopo di rallentare e sabotare i lavori sulle linee ferroviarie voluti dal comando germanico. Nel frattempo diviene capo settore della 2ª zona del movimento Bandiera Rossa (comprendente il quartiere di Torpignattara). Tradito da due compagni di lavoro, è arrestato il 23 gennaio 1944 ed imprigionato nelle carceri di Via Tasso. Trasferito nel penitenziario di Regina Coeli, viene processato e condannato a 5 anni di reclusione. Il 14 aprile tuttavia, il Tribunale militare tedesco lo sottopone nuovamente a giudizio, condannandolo a morte. La sentenza è eseguita mediante fucilazione il 3 maggio successivo, sugli spalti di Forte Bravetta.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 44 anni
Genere Maschio
Data di nascita 8/3/1900
Luogo di nascita Abbadia San Salvatore
Provincia di nascita Siena

Data di morte: 3/5/1944
Luogo di morte: Forte Bravetta
Comune di morte: Roma
Regione di morte:Lazio

Categoria professionaleOperai
Professione Operaio Operaio alla Snia Viscosa a Roma. Dopo l'armistizio si fa assumere dalla ditta Cadonio.

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Badengo
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: settembre 1943 -
Tipo di reparto: Banda
Nome del reparto: Banda Pepe, appartenente al movimento Bandiera Rossa
Tipo di reparto: Comando
Nome del reparto: Comando della 2ª zona del movimento Bandiera Rossa di Roma
Grado conseguito: Capo-settore della seconda zona
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale militare di guerra tedesco - Sentenza emessa in data 14/4/1944.
Esecuzione:Nazista
Descrizione della circostanza della morte: Tradito da due compagni di lavoro, Tigrino Sabatini viene arrestato ed imprigionato nelle carceri di Via Tasso, a Roma. Trasferito successivamente a Regina Coeli, è processato e condannato a 5 anni di reclusione. Il 14 aprile però, viene nuovamente sottoposto a giudizio ed il Tribunale militare tedesco lo condanna a morte. La sentenza è eseguita Forte Bravetta il 3 maggio.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Condannato a morte il 14 aprile 1944, Tigrino Sabatini viene prelevato dalla sua cella il 3 maggio e trasportato a Forte Bravetta, dove viene fucilato.

BIBLIOGRAFIA

  • Mario Avagliano - Gabriele Le Moli Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma, Milano, Mursia, 1999, pp. 150-151
  • Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. II p. 183
  • Silverio Corvisieri Bandiera Rossa nella Resistenza romana, Roma, Samonà e Savelli, 1968, pp. 39, 57, 89, 126
  • Eugenia Latini (a cura di) I martiri di Forte Bravetta / Prefazione di Giovanni Gigliozzi, Roma, A.N.F.I.M., 2006, pp. 20, 46, 62
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 278
  • Augusto Pompeo (a cura di) Forte Bravetta 1932-1945. Storie memorie territorio, Roma, XVI Circoscrizione, 2000, pp. 71 e 93
  • COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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    Lettera a i suoi cari, scritta in data 03-05-1944
    Località di stesura: Roma
    Stato del documento: copia


    Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

    La lettera è conservata presso:
    Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

    Indirizzo web:
    http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

    Collocazione archivistica:
    Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 7 fasc. 13


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