- L'archivio contiene 2 lettere di Quinto Bevilacqua
PRESENTAZIONE
Di anni 27. Nato il 27 aprile 1916 a Marmorta, frazione di Molinella (BO). Residente a Torino. Sposato. Di professione operaio mosaicista. E’ il penultimo di sei figli di una famiglia di braccianti socialisti. Verso la metà degli anni ’20 i genitori ed i fratelli sono costretti ad emigrare a Torino a causa dei continui soprusi perpetrati dagli squadristi e del boicottaggio operato dalle autorità che impediscono di lavorare a chiunque non abbia la tessera del partito fascista. Quinto li segue solo nel 1931. In Piemonte inizia a lavorare come muratore, quindi si iscrive alla scuola serale di disegno San Carlo. Divenuto assistente edile, con il fratello Costante costituisce una piccola impresa che si occupa principalmente di mosaici in ceramica. Nel 1940 è richiamato alle armi nell’artiglieria di montagna. Due anni dopo, nel 1942, si sposa. La sua famiglia intanto allaccia contatti continui con i dirigenti del movimento clandestino socialista, tanto che, dopo l’armistizio, Quinto entra a far parte della dirigenza della Federazione torinese del partito, di cui diventa segretario nel marzo 1944. Il giorno 31 dello stesso mese egli si reca nella sacrestia della chiesa di San Giovanni, a Torino, per partecipare ad una riunione clandestina del CMRP (Comitato militare regionale piemontese), che viene però interrotta dall’irruzione di alcuni elementi della Federazione dei Fasci Repubblicani. Arrestato coi suoi compagni ed incarcerato a Torino, Bevilacqua è processato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato, i giorni 2 e 3 aprile. Condannato a morte, il 5 aprile è condotto al poligono di tiro nazionale del Martinetto e fucilato da un plotone della GNR (Guardia nazionale repubblicana). Con lui sono giustiziati anche Franco Balbis, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimo Montano e Giuseppe Perotti, tutti appartenenti al Comitato militare regionale piemontese (CMRP).
Dopo la liberazione, a Quinto Bevilacqua è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare alla memoria.