- L'archivio contiene 1 lettera di Giovanna Bordignon Sereni
PRESENTAZIONE
Di anni 48. Nata il 24 maggio 1896 a Venezia. Casalinga. Sposata con l’ebreo Aldo Sereni; 3 figli. Il 21 settembre 1944 le autorità italiane e tedesche la prelevano dalla sua abitazione veneziana e la incarcerano a Venezia con tutta la famiglia, malgrado la legge della Repubblica sociale italiana tuteli i matrimoni misti e gli "ariani" sposati con ebrei. Trasferiti alla Risiera di San Sabba, in un’ampia stanza che funge da cella per molti detenuti, Giovanna assiste impotente alla partenza di tutti i suoi cari. Il 18 ottobre il marito Aldo è inviato ad Auschwitz, dove morirà in data ignota. I figli Ugo, Paolo ed Elena invece sono deportati a Ravensbruck l’11 gennaio 1945 (fra essi, soltanto Paolo, il secondogenito, sopravviverà). Nel febbraio 1945 è finalmente disposta la sua liberazione. Quel che accadde dopo è così raccontato dal detenuto Giovanni Heimi Wachsberger, nella testimonianza resa durante il processo per i crimini commessi nella Risiera: "Dopo qualche tempo, lei mi disse che le avevano detto di prepararsi perché tra qualche ora sarebbe uscita. Ci salutammo e lei si avviò verso gli uffici della SS per svolgere le pratiche della scarcerazione. Se non ché, dopo un’ora circa la vidi rientrare nello stanzone, e alle mie osservazioni stupite rispose così ’Quando l’ufficiale tedesco mi rese la borsetta con i documenti, ho detto che al momento dell’arresto avevo nella borsa trentamila lire che ora non ci sono. L’ufficiale mi ha risposto allora che tornassi nello stanzone, lui avrebbe cercato il suo incartamento, dove avrebbe senz’altro reperito queste 30.000 lire; mi libererà domani’. Sentendo questo mi si agghiacciò il sangue perché sapevo che le SS non le avrebbero mai reso i suoi soldi, ma non immaginavo certo che l’avrebbero uccisa quella notte stessa. Infatti di notte, chiamata ’per essere liberata’, non la vedemmo più. Il mattino dopo i suoi abiti, che ben conoscevamo, si trovavano nel magazzino." La trascrizione di questa testimonianza si trova anche nel II volume dell’opera "San Sabba. Istruttoria e processo per il Lager della Risiera" (pag. 82). Nello stesso libro (pag. 140), è riportata anche la sentenza ed ordinanza emessa dal Tribunale civile e penale di Trieste. Tra le varie imputazioni a carico dei condannati figura anche la seguente: "Bordignon in Sereni Giannina, arrestata il 21 settembre 1944 solo perché era moglie di un ebreo, soppressa nel febbraio 1945 in quanto, all’atto del suo rilascio disposto da Autorità SD superiore (siccome ariana non assoggettabile alle misure di persecuzione razziale) aveva chiesto restituzione della somma di L. 30.000 che le era stata sequestrata e della quale gli imputati si erano appropriati. Avendo quindi agito per occultare il commesso peculato e per assicurarsi profitto ed impunità in tale reato perseguibile anche da parte degli organi di sicurezza e di polizia militare germanici."
DATI ANAGRAFICI
Età | 48 anni |
Genere | Femmina |
Stato civile | Coniugata |
Data di nascita | 24/5/1896 |
Luogo di nascita | Venezia |
Residenza | Venezia |
Data di morte: | /2/1945 |
Luogo di morte: | Lager della Risiera di San Sabba |
Comune di morte: | Trieste |
Regione di morte: | Friuli Venezia Giulia |
Categoria professionale | Condizioni non professionali |
Professione | Casalinga |
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ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Tipologia del condannato: | Deportato |
Motivo della deportazione: | Arrestata perché sposata con l'ebreo Aldo Sereni |
Luogo della deportazione: | Risiera di San Sabba |
Data della deportazione: | 21/9/1944 |
Condizione al momento della morte: | Deportato |
Agente della condanna: | Altro |
Agente della condanna: | In base alle informazioni in nostro possesso, possiamo supporre che Giovanna Bordignon Sereni fu uccisa dai militi delle SS tedesche della Risiera di San Sabba. |
Descrizione della circostanza della morte: | Arrestata il 21 settembre 1944 con tutta la famiglia, malgrado la legge Rsi la tuteli perché non ebrea, Giovanna Bordignon Sereni viene incarcerata alla Risiera di San Sabba, dove resta per tutto l'autunno e buona parte dell'inverno. A febbraio finalmente viene l'ordine di scarcerazione. Secondo la testimonianza di un suo compagno di cella, al momento di recuperare i propri effetti personali, la donna si accorge che dalla borsetta mancano le 30mila lire che aveva con sé al momento dell'arresto. Fatta rientrare in carcere con la promessa da parte di un ufficiale tedesco di un sollecito recupero del denaro, Giovanna viene uccisa la notte stessa. Richiamata nuovamente per ottenere la libertà, di lei si perde ogni traccia, ed i suoi abiti (quelli con cui era stata fermata e portata alla Risiera) vengono ritrovati il giorno seguente in magazzino. |
BIBLIOGRAFIA
- Mimmo Franzinelli (a cura di) Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, pp. 298-299
- Liliana Picciotto Fargion Il libro della memoria. Gli Ebrei deportati dall’Italia (1943-1945), Milano, Mursia, 1991 (nuova ed. 2002), p. 544
- Adolfo Scalpelli (a cura di) San Sabba. Istruttoria e processo per il Lager della Risiera, Milano, ANED - Mondadori, 1988, vol. I, pp. 74 e 173, vol. II pp. 83-84, 142 e 161
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera
Località di stesura: Risiera di San Sabba
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: foto da originale
La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano
Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano
Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945
Si tratta di un graffito inciso sul muro della cella ove Giovanna Bordignon Sereni trascorse la sua prigionia. Una riproduzione fotografica è conservata presso l'Archivio dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia, a Trieste. Il graffito originale invece è tuttora sul muro della cella, alla Risera di San Sabba.