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Renato Bindi



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 19, contadino, celibe. Nato il 12 agosto 1924 ad Asciano (Siena) e residente Castelnuovo Berardegna (Siena). Il 30 novembre 1943 si arruolò come bersagliere del V Reggimento di stanza a Siena ma il 10 gennaio 1944 decise di disertare. Unitosi a un distaccamento della Divisione d’Assalto Garibaldi "Spartaco Lavagnini", fu catturato l’11 marzo 1944 in seguito ad un rastrellamento in località Monte Cuoio nel Comune di Monticiano, ad opera di agenti dell’Ufficio Politico della Federazione dei Fasci di Siena. Il rastrellamento fu compiuto in reazione ad un attentato ad un auto della GNR di Grosseto eseguito da un distaccamento della Brigata Garibaldi "Lavagnini". Renato fu momentaneamente recluso nelle carceri del luogo insieme a Tommaso Masi, Primo Simi, Adorno Borgianni, Leandro Muzzi, Mario Muzzi e Alberto Paolucci, anch’essi fermati nel corso della medesima operazione. Il 13 marzo, convocato il Tribunale Straordinario presso la Caserma di Santa Chiara, Renato fu accusato di essersi allontanato dal reparto e fu condannato a morte. La condanna fu eseguita lo stesso giorno alle ore 18, nella Caserma Lamarmora di Siena. Fu fucilato insieme a Tommaso Masi, Primo Simi e Adorno Borgianni da un plotone di GNR. Nel corso del rastrellamento di Monte Cuoio erano stati catturati altri 11 partigiani, di cui 10 uccisi per rappresaglia a Scalvaia e uno morto a Siena per le ferite riportate durante lo scontro.

Autore della presentazione: Enrica Cavina

DATI ANAGRAFICI

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

BIBLIOGRAFIA

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