- L'archivio contiene 1 lettera di Enrico Bracesco
PRESENTAZIONE
Di anni 34. Nato il 10 aprile 1910 a Monza (Monza-Brianza). Di professione operaio, con qualifica di caposquadra dell’attrezzeria presso la Breda V sezione (aeronautica) di Sesto San Giovanni (MI). Iscritto al Partito comunista fin dal 1925, nel marzo del 1943 è condannato ad un anno di reclusione con condizionale per aver preso parte agli scioperi. Dopo l’armistizio si collega con le formazioni partigiane: con il nome di battaglia di "Umberto", fornisce supporto logistico e rifornimenti. Proprio nel portare a termine una missione (la consegna di un carico d’armi), nel novembre 1943 il motocarro sul quale egli viaggia si ribalta; in seguito all’incidente, i medici sono costretti ad amputargli una gamba. Nel marzo 1944 Bracesco prende nuovamente parte agli scioperi che paralizzano l’attività industriale nell’Italia settentrionale e per questo viene arrestato il giorno 15 dello stesso mese. Rinchiuso nel carcere di Monza, viene successivamente trasferito nel penitenziario milanese di San Vittore. Deportato al campo di concentramento di Fossoli (nel comune di Carpi, in provincia di Modena) il 27 aprile, vi resta per circa 3 mesi. Il 22 luglio è tradotto al lager di Bolzano; il 5 agosto è infine inviato a Mauthausen, dove giunge il giorno 7. Assegnato al lavoro coatto, si ammala e viene trattenuto nel Sanitaetslager (il campo sanitario). Considerato inabile al lavoro, l’8 dicembre 1944 viene ucciso nel castello di Hartheim (nei pressi di Linz, Austria), uno dei sei centri di sterminio dell’Aktion T4, il programma di «eutanasia» nazista.
DATI ANAGRAFICI
Età | 34 anni |
Genere | Maschio |
Stato civile | Coniugato |
Data di nascita | 10/4/1910 |
Luogo di nascita | Monza |
Provincia di nascita | Monza-Brianza |
Data di morte: | 8/12/1944 |
Nazione di morte: | Austria |
Luogo di morte: | Castello di Hartheim |
Comune di morte: | Alkoven |
Provincia di morte: |
Categoria professionale | Operai |
Professione | Operaio Capo squadra dell'attrezzeria della Breda V sezione (aeronautica). |
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Appartenenza politica | Comunista |
ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA
Nome di battaglia: | Umberto |
Tipologia del condannato: | Partigiano e deportato |
Motivo della deportazione: | Adesione agli scioperi del marzo 1944 |
Luogo della deportazione: | Campo di concentramento di Fossoli (Carpi, MO), lager di Bolzano, lager di Mauthausen |
Condizione al momento della morte: | Deportato |
Descrizione della circostanza della morte: | In seguito alla sua partecipazione agli scioperi del marzo 1944, viene arrestato il giorno 15 dello stesso mese. Incarcerato inizialmente a Monza, viene successivamente trasferito nel penitenziario milanese di San Vittore. Il 27 aprile viene deportato al campo di concentramento di Fossoli (nel comune di Carpi, in provincia di Modena); quindi, il 22 luglio, è tradotto al lager di Bolzano. Dopo circa due settimane, il 5 agosto è inviato a Mauthausen (dove giunge il 7). Assegnato al lavoro coatto, si ammala e viene trattenuto nel Sanitaetslager. Considerato inabile al lavoro, l’8 dicembre 1944 viene ucciso nel castello di Hartheim (nei pressi di Linz, Austria), uno dei sei centri di sterminio dell’Aktion T4, il programma di «eutanasia» nazista. |
BIBLIOGRAFIA
- Mario Avagliano - Marco Palmieri Voci dai lager. Diari e lettere di deportati politici italiani 1943-1945, Torino, Einaudi, 2012, p. 160
- Universita degli studi [Torino]: Dipartimento di storia Il libro dei deportati / ricerca del Dipartimento di storia dell’Universita di Torino diretta da Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia; promossa da ANED, Associazione nazionale ex deportati, Milano, Mursia, 2009, p. 378
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
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Lettera a Moglie, scritta in data 07-06-1944
Località di stesura: Campo di concentramento di Fossoli (Carpi, Modena)
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: copia fotostatica
La lettera è conservata presso: A.N.E.D. Sesto San Giovanni (MI),
Collocazione archivistica:
Fondo Giuseppe Valota, fascicolo Bracesco Enrico
Pur non essendoci indicazione di luogo, la data indica chiaramente che la lettera fu scritta dal campo di concetramento di Fossoli. Nell'ultima parte della lettera Enrico Bracesco scrive alcune parole rivolgendosi direttamente prima alla madre prima e poi al fratello.