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Aurelio Spagnoletto



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Aurelio Spagnoletto. Scritto in diagonale, in basso a destra, vi è il falso nome "Aurelio Bianchi". La foto è tratta probabilmente da un documento d’identità creato per sfuggire alle persecuzioni razziali del regime fascista.
Si ringrazia David Pacifici per aver consentito l’uso del documento, on line anche alla pagina <a href=http://www.archivio-torah.it/spagnoletto/>http://www.archivio-torah.it/spagnoletto/</a>. Di anni 39. Nato il 24 febbraio 1905 a Roma ed ivi residente. Confinato nel ghetto ebraico della capitale, riesce a scampare alla grande retata del 16 ottobre 1943 rifugiandosi all’interno della basilica di San Paolo Fuori le Mura assieme al padre Leonardo, ai fratelli Ezio e Mario, agli altri congiunti Leonardo e Michele Ezio Spizzichino. Nella notte tra il 3 e il 4 febbraio 1944 tuttavia, i fascisti guidati da Pietro Koch e dal questore Pietro Caruso violano la sovranità vaticana sulla zona (stabilita nei Patti Lateranensi) ed irrompono nella chiesa, arrestando tutti gli ebrei che vi hanno trovato asilo. Aurelio Spagnoletto viene inizialmente incarcerato nel penitenziario di Regina Coeli, quindi è tradotto al campo di concentramento di Fossoli (Carpi, MO). Inviato al lager di Auschwitz con il convoglio del 16 maggio1944, vi giunge il giorno 23 dello stesso mese. Posto al lavoro coatto, muore nel dicembre 1944 in circostanze tutt’ora non ben definite.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

BIBLIOGRAFIA

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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