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Domenico Fiorani (Mingo)



PRESENTAZIONE

La foto, pubblicata a pag. 392 del volume "I Martiri della libertà" (Anpi, Milano), ritrae Domenico Fiorani.
Di anni 31. Nato il 24 gennaio 1913 a Roron (Svizzera). Sposato. Di professione perito industriale, impiegato in una fabbrica a Sesto San Giovanni (MI) come tecnico in trattamenti chimici. Attivo antifascista già prima della caduta del regime, organizza i nuclei operai del suo stabilimento e si occupa della stampa clandestina. Nel settembre del 1943, dopo l’armistizio, fonda la sezione sestese del Partito socialista e comincia ad occuparsi anche dei rifornimenti per le formazioni partigiane dislocate in montagna. Il 25 luglio 1944 la polizia politica fascista lo arresta all’ospedale di Busto Arsizio (VA), dov’egli si è recato per far visita alla moglie malata. Rinchiuso nel penitenziario di Monza, Fiorani vi esce solamente per essere interrogato e torturato alla Casa del Balilla. All’inizio di agosto è trasferito nelle Carceri milanesi di San Vittore, da dove è prelevato il mattino del giorno 10 per essere fucilato a Piazzale Loreto, con altri 14 tra partigiani e antifascisti, in rappresaglia ad un attentato partigiano avvenuto due giorni prima in viale Abruzzi. Il plotone d’esecuzione, composto da militi della legione "Ettore Muti", è comandato dal capitano delle SS milanesi Theodor Saevecke, che ha scelto in prima persona i nominativi dei 15 giustiziati (secondo la testimonianza di Elena Morgante, impiegata dell’ufficio delle SS incaricata di battere a macchina la lista). Fiorani viene così giustiziato assieme a Gian Antonio Bravin, Giulio Casiraghi, Renzo del Riccio, Andrea Esposito, Umberto Fogagnolo, Tullio Galimberti, Vittorio Gasparini, Emidio Mastrodomenico, Salvatore Principato, Angelo Poletti, Andrea Ragni, Eraldo Soncini, Libero Temolo e Vitale Vertemati. I loro cadaveri rimangono esposti per le successive 24 ore sotto la stretta sorveglianza dei soldati nazisti, come avvertimento alla popolazione milanese.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 31 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 24/1/1913
Luogo di nascita Roron
Provincia di nascita
Nazione di nascita Svizzera

Data di morte: 10/8/1944
Luogo di morte: Piazzale Loreto . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Milano
Regione di morte:Lombardia

Categoria professionaleVenditori di derrate alimentari, merci varie, esercenti, rappresentanti
Professione Perito industriale Tecnico in trattamenti chimici.

Appartenenza politicaSocialista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Mingo
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Nazifascista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Organizzatore del Psi di Sesto San Giovanni (MI), Domenico Fiorani viene arrestato dalla Polizia Politica il 25 giugno 1944, per colpa di un delatore. Verrà fucilato il 10 agosto in Piazzale Loreto con altri 14 prigionieri, per rappresaglia all'attentato partigiano in viale Abruzzi di due giorni prima.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione La mattina dell’8 agosto 1944 un camion tedesco esplode nel tratto settentrionale di Viale Abruzzi a causa di una bomba, provocando il ferimento dell’autista e la morte di alcuni passanti di nazionalità italiana. Nonostante il bando Kesselring preveda rappresaglie solo per vittime tedesche, Theodor Emil Saevecke, capitano delle SS e comandante della SIPO-SD (polizia di sicurezza) in Lombardia decide di applicare comunque il provvedimento. Alle ore 6 del 10 agosto 1944 15 prigionieri (Gian Antonio Bravin, Giulio Casiraghi, Renzo del Riccio, Andrea Esposito, Domenico Fiorani, Umberto Fogagnolo, Tullio Galimberti, Vittorio Gasparini, Emidio Mastrodomenico, Salvatore Principato, Angelo Poletti, Andrea Ragni, Eraldo Soncini, Libero Temolo e Vitale Vertemati) vengono condotti in piazzale Loreto, vicino al luogo dell’attentato, per essere fucilati. Due di loro (Soncini e Temolo) tentano una disperata fuga, lanciandosi di corsa in direzioni opposte, ma entrambi non hanno fortuna e vengono uccisi. Gli altri, dopo esser stati fatti scendere dal camion, vengono fucilati da un plotone composto da militi della GNR e della Legione Ettore Muti. Terminata l’esecuzione, i corpi vengono lasciati sul posto per 24 ore, esposti al pubblico come monito e sotto stretta sorveglianza per impedire che chiunque, familiari compresi, possa avvicinarsi.
Collegamenti:Strage di Piazzale Loreto , comune di Milano . 10/8/1944
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Giulio Casiraghi | Umberto Fogagnolo | Salvatore Principato | Eraldo Soncini | Libero Temolo |

BIBLIOGRAFIA

  • I martiri della libertà, Milano, A.N.P.I., [1945], p. 392
  • Roberto Cenati - Antonio Quatela (a cura di) Alle fronde dei salici. 15 vite per la libertà. Milano - Piazzale Loreto, 10 agosto 1944, Milano, Anpi - Provincia di Milano, 2007
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 113

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Tutti,
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 6 fasc. 12

Note al documento:
La trascrizione ha una breve introduzione (in alto) in cui si tracciano brevi cenni biografici del partigiano caduto. Accanto, a sinistra, è scritto un "no" a mano e in penna nera. Le linee obilque (//) sono tracciate sempre a mano, ma in matita.

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