Testo: [Pagina 1]
Regina Coeli, 4-3-1944
Caro mio povero Lulù,
L’ora è finalmente giunta di
andare in un mondo migliore.
Ti scrivo queste ultime righe
per lasciarti un mio ricordo, una
manifestazione del mio ultimo pensiero.
Anzi tutto, quando vedrai la tua
nonna, mia madre, fai ch’ella non sappia
mai la mia triste fine, ma dille che
io sono morto di malattia e che il mio
ultimo pensiero è stato per lei, per te e
per tua madre.
Abbracciala forte forte per me,
come tu abbraccerai tutti quelli che
mi hanno voluto bene.
Io me ne vado con l’amarezza,
ma non con il rancore di qualcuno
che non merita la sua sorte, perché come
tu lo sai, non ho mai fatto torto a
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nessuno, ancor meno alle forze
armate germaniche.
Ho seguito un impulso verso
una idea generosa in sé stessa, senza
mai credere che potesse recare un
danno qualsiasi a qualcuno od
a qualche cosa.
Fai in modo che la nostra
famiglia non possa risentire la
mia mancanza. Sii uomo nel
vero senso della parola, ed il mio
sacrificio, non sarà inutile.
Me ne vado, con il pensiero
di tutti voi, nel mio cuore, cosciente
di aver sempre fatto il mio dovere
di uomo.
Chiedo perdono a tutti quelli
che possono avere ricevuto un
danno da parte mia, anche involontario
anzi, certamente involontario e per
conto mio, perdono anche a quelli
che mi hanno recato torto.
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Addio, caro mio figlio, pensa
che la vita, a te, tu riserverà molte
amarezze, ma sappile sormontare
da uomo. Che la mia sorte, ti serva
di esempio.
Ti abbraccio, una ultima
volta, con tutto l’amore di cui è pieno
il mio cuore. Abbraccia tutti per
me e particolarmente tutte le persone
che mi hanno dimostrato la loro
affezione.
Abbraccia mia mamma, la
tua, mio fratello, Zizi, Marino, Martin
e le piccole Christiana e Nicole
Abbraccia Merope, Carla e Assunta
e tutti gli amici.,
Addio, ti abbraccio ancora
una volta.
Tuo padre
Antonio Lalli | L’immagine riproduce la prima facciata della lettera scritta da Antonio Lalli al figlio, nel carcere di Regina Coeli, il giorno stesso della sua esecuzione.
Il documento è scritto a penna su un foglio di protocollo a righe, e presenta il timbro del carcere di Regina Coeli in alto a destra, e quello "Visto p. censura" a sinistra.
L’immagine riproduce la seconda facciata della lettera scritta da Antonio Lalli al figlio, nel carcere di Regina Coeli, il giorno stesso della sua esecuzione.
Il documento è scritto a penna su un foglio di protocollo a righe.
L’immagine riproduce la terza facciata della lettera scritta da Antonio Lalli al figlio, nel carcere di Regina Coeli, il giorno stesso della sua esecuzione.
Il documento è scritto a penna su un foglio di protocollo a righe.
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