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Testo: Cara Ester, è già la quinta lettera che ti scrivo e ancora non posso sapere vostre notizie questo pensiero mi fa scoppiare la testa più degli altri. Fammi la gentilezza se non pretendo troppo di fare a meno di un pacco e di mettermi qualche cosa al libretto. Non pensare a me, perché so che tu soffri più di me quando mi arriva il pacco mi viene da piangere. Cara Ester ti scrivo con le lacrime agli occhi pensando di trovarmi qua dentro senza aver commesso nessuna colpa, dì a papà che non mi serbi rancore di non esserlo andato a fare una visita. Io sto bene piano piano mi ci abituo, sapessi quanto piango quando la sera mi butto sopra a questo pagliericcio, è proprio vero che il carcere spezza il cuore agl’uomini forti non ho altro da aggiungere ti saluto e ti abbraccio. Tuo fratello Lello Salutami tutti coloro che domandano di me. |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a sorella Ester,
Stato del documento: copia
La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano
Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano
Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945
Collocazione bibliografica:
Mimmo Franzinelli (a cura di), Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, pp. 300-301
Note al documento:
Le due lettere di Samuele Di Castro qui pubblicate sono state scritte una di seguito all'altra, su due fogli recanti sul frontespizio il timbro "Carceri giudiziarie di Roma".
Le due lettere di Samuele Di Castro qui pubblicate sono state scritte una di seguito all'altra, su due fogli recanti sul frontespizio il timbro "Carceri giudiziarie di Roma".