>> Torna alla biografia di Inigo Campioni
Testo: 23 maggio 1944 Sorelle mie sante! Sì veramente sante; ché altra parola non potrebbe meglio esprimere la bontà ed affettuosità infinita che sono racchiuse in voi; bontà ed affettuosità sorrette da una forza morale che è più che umana. Scosse, angosciate, quasi distrutte dal colpo crudele, tremendo ed inaspettato, avete trovato ancora in voi stesse l’energia e la forza fisica per correre su a Maderno nella speranza del tentativo estremo. Me lo ha detto stamani la consorte del compagno di sventura. Ma la pietra che ha cominciato a rotolare sulla china così ripida nulla potrà più fermarla. Nel dolore, nella sventura, assai più che nella tranquilla letizia si rivela l’essenza delle creature e voi, sorelle mie più che adorate, siete sante, sante, sante. La parola grazie è troppo infima cosa per dire quello che sento in me. Vi stringo sul cuore con una tenerezza ed un’adorazione che non hanno nome, e sempre con una serenità forte e sicura, che tutti quelli che ho dintorno potranno dirvi. E a te, Mamma cara, che, mentre scrivo non sai ancora e sempre mi attendi, a te, che nemmeno per un attimo mi esci mai dal cuore e dalla mente, chiudo gli occhi, immagino di prendere il tuo capo fra le mani mie e coprirlo di baci riboccanti di tenera devozione di immensa adorazione. Perdonate tutto il male che vi ho dato e che ancora vi darò e grazie, grazie, grazie dell’unica cosa buona che al mondo esista, il bene che mi avete dato e voluto. Inigo Ore 4 del mattino. A te mamma, a te Vittorina ed Hilda l’ultimo bacio lunghissimo. In. |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a Sorelle e alla madre, scritta in data 23-05-1944
Località di stesura: Carceri di Parma
Stato del documento: copia
Collocazione bibliografica:
Mimmo Franzinelli, Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, p. 104.