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Testo: Torino, 11 Febbraio 1945 Viky mia adorata, era destino. Non ci è stato possibile realiz- zare il sogno che abbiamo accarezzato così dolce- mente. Bisogna che tu abbia pazienza, e ti rassegni all’inevitabile. Il nostro amore, che è stato una cosa così dolce e santa, doveva essere troncato così, perché carnefici con una indegna divisa militare avevano bisogno di sangue. Non voglio morire augurando del male a chi mi ha fatto del male, quindi auguro loro che il mio sangue non ricada su di essi. Bambina mia, credi che per me è un vero stra- zio dover abbandonare d’un tratto tutti i bei sogni fatti insieme, sogni di pace e di amore. Ti chiedo di sopportare con coraggio questa luttuosa notizia e di essere fiera di me che son caduto combattendo per una Italia più grande, libe- ra, indipendente, quale forse tu e i tuoi figli avrete la fortuna di vedere. Sei giovane, la vita è lunga, quindi son certo che troverai l’uomo che sa- rà capace di darti quella felicità che io non ti ho potuto dare. Mi auguro che il ricordarti di me ti sia una cosa cara e non possa aver altro che buoni ricordi. Ti ho voluto bene, ti voglio molto bene,e ve- glierò dal mio sonno eterno su di te in modo da pro- teggerti nelle avversità della vita e dalle malva- gità del mondo. Mi auguro che Michele possa esser presto vici- no a voi e che possiate vivere felici tutti insieme. Ricordami e salutami la mamma, Adele, Gino e tutti i comuni amici. Ti lascio, non per sempre, perché spero ci ritroveremo in un mondo miglio- re. Abbiti tanti cari baci ed abbracci affettuosi tuo Renzo Cerca di aiutare i miei genitori a sopportare questo colpo che, per loro, sarà certamente terri- bile, se non fatale.- Renzo |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a Viky, scritta in data 11-02-1945
Località di stesura: Torino
Stato del documento: copia
Collocazione bibliografica:
Padre Ruggero [Cipolla], I miei condannati a morte (Torino, Il Punto, 1998), pp. 90-91
Note al documento:
Nell'ultima edizione del volume curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (ristampata da Einaudi editore nel 2003) il testo trascritto (a pag. 330) differisce da quello pubblicato sul libro di Padre Ruggero per l'omissione del paragrafo "Bambina mia, credi che per me è un vero strazio dover abbandonare d’un tratto tutti i bei sogni fatti insieme, sogni di pace e di amore."
Nell'ultima edizione del volume curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (ristampata da Einaudi editore nel 2003) il testo trascritto (a pag. 330) differisce da quello pubblicato sul libro di Padre Ruggero per l'omissione del paragrafo "Bambina mia, credi che per me è un vero strazio dover abbandonare d’un tratto tutti i bei sogni fatti insieme, sogni di pace e di amore."