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Testo: [Fronte] Tisbe mia adorata ed amabile sposa, so quanto male t’ho fatto e il dolore che lascio a te con le mie due piccole creature Meri e Maurizio, che spero in avvenire siano degne ed abbiano stima di te come di già nella loro tenera età l’hanno ora. Chiedo perdono di fronte alla volontà degli uomini e di fronte a Dio del male che ti ho fatto in un breve periodo del nostro matrimonio: perdonami ed abbi molta cura dei nostri bambini, educali nella legge di Dio e nel rispetto della legge della patria. Quando ci sposammo ci eravamo illusi di passare una lunga vita insieme, invece un triste destino ci separa così presto. Ricordami sempre, fa pregare i nostri piccoli per me ed io dal paradiso, ove spero di andare, mi ricorderò sempre di voi tutti. Cerca ancora di andare d’accordo colla mamma ed il papà e la mia cara sorella Elda e il mio amato fratello Danilo che ora [Retro] si trova in terra lontana, ove al suo ritorno non saprà darsi pace perché tanto ci amavamo, ove pure nel suo ritorno spero che si curi dei miei bambini e te. Per ora sta ancora in casa fino a guerra finita per poter tirare avanti meglio la famiglia tutti assieme oggi e sempre. Papà caro, rispettali tutti i miei cari e fa’ tu le mie veci per far crescere bene i miei bambini. Mamma adorata perdonami anche te di questo grande dolore che ti lascio assieme a tutti gli altri di questa mia imprudenza compiuta. Elda sorella mia adorata rispetta pure te coloro che avevo più cari al mondo e sii sempre buona come lo sei stata sin qua. Addio tutti con tanti baci ed un grande dolore. Addio Meri, Maurizio, Tisbe, Mamma, Papà, Elda, Danilo e tutti i parenti che sempre mi hanno ricordato e mi ricorderanno. Ciao baci a tutti dal Vostro amato Emilio |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a Tisbe (la moglie),
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: fotocopia cartacea
La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano
Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano
Collocazione archivistica:
Fondo Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana - Raccolta Insmli 2007
Note al documento:
Nell'ultima edizione del volume curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (ristampata da Einaudi editore nel 2003) il testo trascritto (pag. 262) differisce dall'autografo nei seguenti punti: nell'intestazione, “amabile” è diventato “amabilissima”; alla sesta riga, è stata omessa la frase “ come di già nella sua tenera età l'anno ora”; poco più sotto, “in un breve periodo” è stato cambiato in “in questo breve periodo”; nella seconda parte della facciata, “patria” e “paradiso” sono scritti con l'iniziale maiuscola anziché minuscola; nella seconda facciata, la parte “...ove pure nel suo ritorno spero che...” è stata mutata in “...spero pure che al suo ritorno...”; due righe sotto, “casa” è stato sosituito con “famiglia”, che invece è stato omesso alla riga successiva; immediatamente più in basso, anche “oggi e sempre” non è stato trascritto; proseguendo, i due “te” sono diventati “tu”, all'ultima riga infine, “Vostro” è scritto con l'iniziale minuscola. Malgrado manchi la data della lettera, è logico supporre che essa sia stata scritta tra l'8 e l'10 novembre 1944, rispettivamente data della cattura e dell'esecuzione di Emilio Po. L'originale del documento è conservato da Maurizio Po, figlio di Emilio.
Nell'ultima edizione del volume curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (ristampata da Einaudi editore nel 2003) il testo trascritto (pag. 262) differisce dall'autografo nei seguenti punti: nell'intestazione, “amabile” è diventato “amabilissima”; alla sesta riga, è stata omessa la frase “ come di già nella sua tenera età l'anno ora”; poco più sotto, “in un breve periodo” è stato cambiato in “in questo breve periodo”; nella seconda parte della facciata, “patria” e “paradiso” sono scritti con l'iniziale maiuscola anziché minuscola; nella seconda facciata, la parte “...ove pure nel suo ritorno spero che...” è stata mutata in “...spero pure che al suo ritorno...”; due righe sotto, “casa” è stato sosituito con “famiglia”, che invece è stato omesso alla riga successiva; immediatamente più in basso, anche “oggi e sempre” non è stato trascritto; proseguendo, i due “te” sono diventati “tu”, all'ultima riga infine, “Vostro” è scritto con l'iniziale minuscola. Malgrado manchi la data della lettera, è logico supporre che essa sia stata scritta tra l'8 e l'10 novembre 1944, rispettivamente data della cattura e dell'esecuzione di Emilio Po. L'originale del documento è conservato da Maurizio Po, figlio di Emilio.
Differenze dalla ricerca Malvezzi/Pirelli:
Alcune parole e frasi nel testo
Alcune parole e frasi nel testo