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Testo: [Fronte] Ai miei genitori, nonna, fratelli, sorella Ho preso una decisione tanto difficile e importante senza interpellare alcuno di voi; non potevo fare altrimenti, la notizia è venuta improvvisa. Sono partito dalla caserma, ho lasciato con dolore tutti i compagni e sono fuggito. Piuttosto d’andare in Germania ho preferito accogliere la sorte difficile del fuggiasco. Tutto questo provocherà un dolore grande al vostro cuore, ma il vostro Emiliano preferisce morire qui, nella sua Italia, libero e fiero d’essere fedele alla Patria che in terra lontana sotto l’oppressione dello straniero. La nuova vita che affronto sarà piena di prove, di sacrifici; cercherò d’affrontarli bene nel pensiero costante di chi soffre tanto e più di me. Non ho potuto espressamente salutarvi, papà e mamma in modo speciale, perché non li vedevo da quindici giorni. Accettiamo da ambedue le parti, con serenità, anche questa rinuncia. Ai miei genitori chiedo scusa per i dispiaceri che forse ho loro dato nella mia vita. Li ringrazio per tutto quello che mi hanno donato con grande amore e cuore, facendomi crescere nella [Retro] giusta via. Il loro esempio mi sarà sempre di grande aiuto. Ai miei fratelli, Gino e Fede, il mio saluto carissimo, nel ricordo della nostra vita trascorsa in così bella armonia. Alla mia "pupa" un bacione grande e un augurio caro per tutto il lavoro che avrà da fare nella vita; una raccomandazione speciale per il posto che dovrà tenere in famiglia. Alla mia nonnina chiedo scusa per il dispiacere che nuovamente le do e la ringrazio tanto per quello che ha sempre fatto per me. Un saluto carissimo agli zii tutti, ai cuginetti e alla piccola Maria Teresa. Non dimenticate nemmeno Angiolino, Gianni e tutta la famiglia Ungari; i signori Riva e Liscardi, Broli, ecc., Don Zini. A tutti il mio abbraccio. Arrivederci! Siate calmi e sereni; sarà il più grande conforto sempre, per me. Che il Signore ci benedica e ci aiuti tutti uniti nella preghiera. Vostro affezionatissimo Emiliano |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a genitori, alla nonna, ai fratelli e alla sorella, scritta in data 20-04-1944
Stato del documento: autografo
La lettera è conservata presso:
Istituto storico della Resistenza bresciana - Brescia
Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/brescia/index.php
Collocazione archivistica:
busta 54, fasc. 1 (vecchia segnatura: R.II.1)
Note al documento:
La lettera è senza data. A pag. 53 del saggio di Dario Morelli "Scritti incontro alla morte" (La Resistenza bresciana, n. 23) è ipotizzato che sia stata scritta il 20 aprile 1944, giorno in cui Rinaldini apprese dell'imminente partenza per la Germania e in cui abbandonò la Caserma Papa di Brescia. Si tratta del penultimo messaggio di Emiliano giunto ai familiari; l'ultimo, indirizzato al fratello Federico e alla sorella Giacoma (che in questa missiva è chiamata "pupa", a metà della seconda facciata), è con ogni probabilità del luglio 1944.
La lettera è senza data. A pag. 53 del saggio di Dario Morelli "Scritti incontro alla morte" (La Resistenza bresciana, n. 23) è ipotizzato che sia stata scritta il 20 aprile 1944, giorno in cui Rinaldini apprese dell'imminente partenza per la Germania e in cui abbandonò la Caserma Papa di Brescia. Si tratta del penultimo messaggio di Emiliano giunto ai familiari; l'ultimo, indirizzato al fratello Federico e alla sorella Giacoma (che in questa missiva è chiamata "pupa", a metà della seconda facciata), è con ogni probabilità del luglio 1944.