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Testo: (alla mia scuola) Signori insegnanti e compagni di scuola, Dopo essere stato sommariamente giudicato e condannato a morte vi lascio credo costernati in questa vita terrena. La mia morte per la Patria voglio che sia da voi ammirata. Vi lascia il più scapestrato degli allievi, ma credo che questa non sia una buona ragione perché io venga sottovalutato. Scusate se vi scrivo in questa maniera ma solo un uomo che ha la morte alla gola può ragionare in questa maniera. Sappiate però che il vostro allievo e compagno morrà da eroe per la Patria più libera e più bella.Ricordatemi a tutti non come morto ma come vivo ancora sui miei adorati banchi di scuola Con questo vi abbraccio fraternamente il vostro compagno Massai Landi Francesco Lorenzo |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a insegnanti e ai compagni di scuola,
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina
La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano
Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano
Collocazione archivistica:
Fondo Brigate Garibaldi, b. 5, fasc. 28
Note al documento:
La trascrizione di questa lettera di Francesco Lorenzo Massai Landi è stata trovata il giorno 14/3/2008, durante lo spoglio del fascicolo 28 del Fondo Brigate Garibaldi (conservato presso l'Archivio dell'Insmli). La trascrizione è accompagnata da quella di altre due missive pubblicate in precedenza, sia in questo Database che a pag. 5 del volume “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana” (curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli, Einaudi, 2003), con l'attribuzione “Anonimo” o “Ignoto” Renzo. In base al contesto archivistico, alla forma e allo stile degli scritti, siamo giunti alla conclusione che siano tutte opera del medesimo autore.
La trascrizione di questa lettera di Francesco Lorenzo Massai Landi è stata trovata il giorno 14/3/2008, durante lo spoglio del fascicolo 28 del Fondo Brigate Garibaldi (conservato presso l'Archivio dell'Insmli). La trascrizione è accompagnata da quella di altre due missive pubblicate in precedenza, sia in questo Database che a pag. 5 del volume “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana” (curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli, Einaudi, 2003), con l'attribuzione “Anonimo” o “Ignoto” Renzo. In base al contesto archivistico, alla forma e allo stile degli scritti, siamo giunti alla conclusione che siano tutte opera del medesimo autore.