Lettera di Celestino Iotti (Celestino) ai genitori scritta in data 14-04-1945 da Reggiolo

>> Torna alla biografia di Celestino Iotti

Testo:

Iotti Celestino
di Armano
e di Zanichelli Zelinda
Luzzara
Via Principe Eugenio
di Savoia, 42.

Vi bacia, vi abbraccia,
chiede perdono dei
suoi sbagli. Si
raccomanda che non
piangano.

Babbo e mamma
spero comprenderai tutto
della mia sorte. Non piangete.
Celestino. Baci famiglia

Iotti
Celestino
L’immagine riproduce la fotografia dell’ultima lettera di Celestino Iotti. L’originale è scritto su di un foglietto di un bloc-notes a quadretti. I dati personali del condannato, comeanche la prima parte del messaggio, sono opera probabilmente del cappellano delle Brigate Nere che diede a Iotti gli ultimi conforti religiosi.
L’immagine riproduce la fotografia dell’ultima lettera di Celestino Iotti. L’originale è scritto su di un foglietto di un bloc-notes a quadretti. I dati personali del condannato, comeanche la prima parte del messaggio, sono opera probabilmente del cappellano delle Brigate Nere che diede a Iotti gli ultimi conforti religiosi.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a genitori, scritta in data 14-04-1945
Località di stesura: Reggiolo
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: foto da originale

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 8 fasc. 15

Note al documento:
La firma è scritta in verticale, a metà foglio, vicino al margine a sinistra. Guerrino Franzini, l’autore del volume Storia della Resistenza reggiana in cui sono riportati i messaggi dei condannati a morte di tale provincia il 14 aprile 1945, afferma che i messaggi originali di Dalai, Franchi Claudio, Iotti, Soragna e Tagliavini furono scritti su «minuscoli foglietti di carta quadrettata da notes, sui quali, oltre alle affrettate parole dei morituri, appaiono i loro dati, vergati da una mano diversa, quasi certamente quella del cappellano della Brigata nera. I biglietti vennero recapitati alle famiglie». Anche la frase “Vi bacia, vi abbraccia, chiede perdono dei suoi sbagli. Si raccomanda che non piangano” è parsa al curatore di mano diversa. Identici concetti sono espressi a pag. 86 del volume “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, curato da Malvezzi e Pirelli.