Lettera di Benedetto Bocchiola (Marco) ai genitori scritta in data 15-10-1944

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Testo:

[Fronte]

15-10-44
Carissimi genitori
Vi scrivo queste poche
righe per farvi sapere che
la mia salute è ottima
come spero sia anche
la Vostra, non pensate

[Retro]

per me perché io sto bene
Se non riceverete mie noti
zie non allarmatevi
Ricevete tanti saluti
e tanti baci
Vostro
Nino
L’immagine riproduce la fotografia dell’ultima lettera di Benedetto Bocchiola ai genitori, scritta poco prima della fucilazione, quando egli già conosceva la sua condanna. L’originale è scritto sui due lati di un bigliettino.
L’immagine riproduce la fotografia dell’ultima lettera di Benedetto Bocchiola ai genitori, scritta poco prima della fucilazione, quando egli già conosceva la sua condanna. L’originale è scritto sui due lati di un bigliettino.
L’immagine riproduce la fotografia dell’ultima lettera di Benedetto Bocchiola ai genitori, scritta poco prima della fucilazione, quando egli già conosceva la sua condanna. L’originale è scritto sui due lati di un bigliettino. In basso a sinistra è annotato l’indirizzo della famiglia Bocchiola. Sul muro della casa è stata apposta una targa che ricorda Benedetto.
L’immagine riproduce la fotografia dell’ultima lettera di Benedetto Bocchiola ai genitori, scritta poco prima della fucilazione, quando egli già conosceva la sua condanna. L’originale è scritto sui due lati di un bigliettino. In basso a sinistra è annotato l’indirizzo della famiglia Bocchiola. Sul muro della casa è stata apposta una targa che ricorda Benedetto.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a genitori, scritta in data 15-10-1944
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: foto da originale

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 14, fasc. 57

Note al documento:
Al momento di scrivere questa lettera, Benedetto Bocchiola era già a conoscenza della condanna.