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Testo: [Pagina 1] 13/1/1945 Cara Manuccia, ho sentito quanto mi hai detto e ti ringrazio per l’incorag= giamento che mi dai _ nonostante tutto io sono molto preoccupato per te, tut= ti i sacrifici che fai per me, senza avere mai un ringraziamento una pa= rola di conforto una speranza ed io ti ammiro per la tua assidua attività. Fossi stato io sarei già impazzito tu invece viaggi sempre con la fiducia che ti da coraggio dando anche a me una sensazione che si po= trebbe chiamare speranza. Io qui dentro sto tranquillo più che posso ciò che mia hanno chiamato davanti al consiglio di guerra e mi hanno con= dannato a morte perché ricercato dalla polizia italiana imputato di aver ucciso il Dott. Donati, quello del pantan e non è niente vero. Rassegnati mi perdi, ti raccomando mio figlio curalo bene e non starti a fare cattivo sangue io morrò tranquillo perché non ho ammazzato nessuno e perché in questa mia breve vita ho sofferto molto ed ho aiutato più che ho potuto tante persone. Sappi che io ti ho amato tanto e porto con me il tuo cuore, ti veglierò e ti amerò anche dall’alto farò da angelo custode a te e alla creatura che nascerà. Abbi cura di mio padre e non fare mai male alcuno, pensa sempre ai tuoi affari e non disperare mai. Bacia caramente fra Giovanni mamma e Luigi mio fratello Chiarina saluta Giuvanin e tutti i conoscenti. E sappiano tutti che io muoio senza alcun delitto sulla coscienza. Muoio fucilato senza motivo. Dio abbia a perdonare colui che mi ha incolpato inconsapevolmente. Ciò che mi affligge tanto è che non ti ho più veduta da tanto tempo vor= rei vederti ancora una volta se non ti vedrò pazienza la tua visione è stata il mio conforto finora e sarà il mio conforto per giungere al pa= tibolo. Abbi fiducia nell’avvenire tua madre e tuo padre ti aiuteranno. Se soprav= vivi a questa sciagura e vuoi risposarti fallo pure io veglierò ugualmente e ti lascio acolta d’ogni tuo piacere. Ti bacio col cuore e ti abbrac= cio con l’anima. Tuo marito Ettore ARDIGO’ Ettore [Pagina 2] Sono già passati quattro giorni dalla condanna e tu non mi dici niente ora bisognerebbe che tu andassi da Cremonese a domandare perché mi hanno con= dannato a morte e chi è quella polizia che mi cercava e per qual motivo non dire che sono io che ti informo, chi ti ha detto che sono stato condan= nato è uno che hanno fatto uscire di qui domenica sera ma non sai chi è. Digli che non ho mai avuto a che fare con la polizia e che sono tutti fara= butti. Fammi sapere notizie e scrivimi tante cose che a me non mi vedrai più. Insi= sti per il colloquio digli che è ora che ti facciano parlare con me ormai so= no condannato e possono fartelo quei farabutti. Baci cari tuo Ettore ARDIGO’ Ettore |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a Moglie, scritta in data 13-01-1945
Località di stesura: Carceri di Oneglia
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina
La lettera è conservata presso:
Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea - Imperia
Indirizzo web:
http://www.isrecim.it/
Collocazione archivistica:
Archivio, Sezione I, cartella 77