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Testo: [Fronte] 14/1 Cara Matilde, spero che i miei amici ti avranno riferito come sempre del fatto che mi sia ricor= dato di te ed ho sempre sperato avere notizie tue dirette; da qualche giorno penso spesso a tuo papà per tema che gli capiti qualcosa, dati i tempi tristissimi che corrono. Raccomandagli di star riguardato e dammi assicurazioni in tal senso. Così pure speravo che il tuo amico Alberto, al quale porte= rai tutti i miei cordiali saluti, potesse fare qualcosa per me: così ora egli potrebbe trovare il mezzo di avvicinare la persona che verrà indicata da Sergio e Argenti: è estremamente urgente perché sono ancora qui per miracolo. Io non so, forse chiedo un favore impossibile, ma so che hai tanta affezione per me, tanto tanto corrisposta. [Retro] Ma se non puoi far nulla, né tu né il caro Alberto preoccu= patevi di me e soltanto vogliatemi sempre bene. Certo mi spiace aver interrotto il mio lavoro che mi appassio= nava molto. Cara Matilde, scrivendo a te mi sovvengono le mie più dilette bambine: Carlina e Matildina che sono due amorini, amorini di questo disgraziato papà. Perdonami questa digressione e compren= dimi. Se puoi scrivimi e ricordami molto al papà e alla mamma. Ti abbraccio affettuosamente tuo Emilio. Per Matilde a ½ Sergio Urgente |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a Matilde, scritta in data 14-01-1945
Località di stesura: Carcere di San Vittore, Milano
Stato del documento: autografo
La lettera è conservata presso: Carte private di Giorgio Daveri,
Note al documento:
Le ultime tre righe sono scritte alla rovescia. Non è stato possibile chiarire chi sia la "Matilde" destinataria della lettera; non è escluso, come sostenuto anche da Giorgio Daveri (a pag.448 di "Indagine su un tradimento", in Archivum Bobiense. Rivista degli archivi storici bobiensi, N. XXIV, 2002) che si tratti di un compagno di lotta. La stessa firma "Emilio" è un evidente tentativo di Francesco Daveri di mantenere nascosta la sua identità (difatti il nome con cui egli venne registrato a San Vittore è "Lorenzo Bianchi", e non quello vero).
Le ultime tre righe sono scritte alla rovescia. Non è stato possibile chiarire chi sia la "Matilde" destinataria della lettera; non è escluso, come sostenuto anche da Giorgio Daveri (a pag.448 di "Indagine su un tradimento", in Archivum Bobiense. Rivista degli archivi storici bobiensi, N. XXIV, 2002) che si tratti di un compagno di lotta. La stessa firma "Emilio" è un evidente tentativo di Francesco Daveri di mantenere nascosta la sua identità (difatti il nome con cui egli venne registrato a San Vittore è "Lorenzo Bianchi", e non quello vero).