Lettera di Emilio Scaglia alla Madre scritta in data 1-06-1944 da Carceri giudiziarie di Roma

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Testo:

[Fronte]

Cara ed amata mamma
Ti scrivo mentre davanti a me ho ancora
poche ore di vita. Mamma perdonami è
un grande dolore che ti dò, ma è il
dovere che mi chiama. Vado morendo
contento che un giorno ti rivedrò las=
sù in alto e da lassù pregherò il
Sacro Cuore perché abbia a consolarti.
Raggiungo il mio caro papà che mi
attende. E’ il mio ultimo scritto. Ma
non ti accasciare, perdona il figlio
che ha una sorte brutta. I miei fratelli
mi vendicheranno e lo voglio da loro,
muoio con ingiustizia. E a Roma
riposeranno le mie ossa. Questa
città è stata quella delle mie sofferen=
ze e la mia tomba. Da lassù io ti
guarderò e ti guiderò. La mano mi
trema e non so più ciò che dico.
Ti chiedo ancora perdono. Muoio
con due rancori: uno di aver dato

[Retro]

un dolore ad una mamma. Ma tu mi
perdoni e io muoio contento.
E uno di aver deluso una ragazza
che tanto mi amava. E se un giorno
la vedrai, lei ti racconterà di me.
E ora termino perché l’ora si
si avvicina. Perdona Perdona mammina.
Ti bacia e ti abbraccia per l’ultima
volta il tuo Emilio. Baci ai miei
cari fratelli Ottorino Luigi e Carlo.
addio per sempre
mamma cara il tuo
Emilio

addio
L’immagine riproduce la prima facciata dell’ultima lettera di Emilio Scaglia alla madre, scritta dalle carceri giudiziarie di Roma, di cui è leggibile il timbro, in alto a destra. Il documento è scritto a penna su un foglio di carta a righe.
L’immagine riproduce la prima facciata dell’ultima lettera di Emilio Scaglia alla madre, scritta dalle carceri giudiziarie di Roma, di cui è leggibile il timbro, in alto a destra. Il documento è scritto a penna su un foglio di carta a righe.
L’immagine riproduce la seconda facciata dell’ultima lettera di Emilio Scaglia alla madre, scritta dalle carceri giudiziarie di Roma. Il documento è scritto a penna su un foglio di carta a righe. Più o meno a tre quarti di pagina si nota il timbro dell’Istituto Bergamasco per la storia del Movimento di liberazione.
L’immagine riproduce la seconda facciata dell’ultima lettera di Emilio Scaglia alla madre, scritta dalle carceri giudiziarie di Roma. Il documento è scritto a penna su un foglio di carta a righe. Più o meno a tre quarti di pagina si nota il timbro dell’Istituto Bergamasco per la storia del Movimento di liberazione.

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