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Testo: [Fronte] Li 22 . Marzo 1944_ Carissimo Fratello_ È tardi ormai di questo giorno ma comunque sia spero che queste righe che ti scrive il tuo Fratello, che si trova a talmente in unpo’ brutte condiz= zioni ti facciano sempre piacere. Io tiò voluto sempre bene e se qualche volta coi miei atti tiò recato dolore ti prego volermi perdonare. Oavuto tue notizie da parte del Signor Direttore che a casa stanno tutti bene anche Mamma, che io in ogni momento della mia vita ò sempre tenuta sul cuore come donna unica nel mondo, e perla quale pregherò finche stò in vita. Un’altra volta [Retro] Vi prego tutti quanti perdonarmi sequalche volta senza saperlo vio recato qualche dolore, chredetemi che ciò non dimeno nonò mai mancato di volervi bene e vi chiedo un’altra volta perdono se in una maniera oll’altra vi avrei ofeso. Se il Padre Eterno e la nostra Madonna adorata non cipermettessero di vederci e salutarci ancora in questa valle di lacrime state pure tranquilli che ci vedremo presto in un altro mondo migliore e più bello tutti riuniti in Famiglia. Tanti baci e tanti cari abbracci, e un’altra volta a perdono di tutto_ tuo Fratello Targetti Guido_ Qui si trova anche Aleandro Moriamo in sieeme, anche lui tenetelo per Fratello_ |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a Fratello Mario Targetti., scritta in data 22-03-1944
Località di stesura: Carcere delle Murate di Firenze
Stato del documento: autografo
La lettera è conservata presso: Sandro Targetti,
Note al documento:
La lettera fu consegnata da Guido Targetti al cappellano militare Don Angelo Beccherle, il quale prestò aiuto e conforto spirituale ai 5 condannati di Campo Marte, confessandoli e trascorrendo con loro gli ultimi istanti delle loro vite. Dopo l'esecuzione lo stesso Don Beccherle si occupò di far pervenire il messaggio ai familiari.
La lettera fu consegnata da Guido Targetti al cappellano militare Don Angelo Beccherle, il quale prestò aiuto e conforto spirituale ai 5 condannati di Campo Marte, confessandoli e trascorrendo con loro gli ultimi istanti delle loro vite. Dopo l'esecuzione lo stesso Don Beccherle si occupò di far pervenire il messaggio ai familiari.