Testo: [Pagina 1] Dalle carceri di Via Asti Torino,22.1.1945, ore 22 Carissimi Mamma, Papà, ed Ico, quando vi giungerà questa mia let= tera sarete già messi a conoscenza della sventu= ra che si è abbattuta su di voi. Immagino il vostro dolore e la vostra disperazione; immagino le lacri= me e la desolazione, ma dopo, quando gli occhi si saranno asciugati dal pianto, il singhiozzo vi si sa= rà calmato nella gola e non avrete più tremula la mano, vi verrà la forza di leggere queste righe. Cari, cari, cari miei famigliari, quanti dolori e quante pene vi ho procurato in questo miei ventitré anni di vita! Quanto vi ho trascurato, quante legittime consolazioni non vi ho date; quante delusioni vi ho procurate ! Se domattina all’alba, quando im= palato davanti al plotone di esecuzione, col volto ir= radiato di luce per la voluttà del martirio nel= l’attesa del segnale di "fuoco!" un’ombra di tristez= za attraverserà lo schermo dei miei pensieri, quest’om= bra di tristezza sarà non il rammarico di dover abban= donare la vita ventitreenne, ma il pensiero del dolore che la mia scomparsa procurerà a voi, miei cari, miei adorati; ed il rammarico di non aver fatto per voi tutto ciò che i miei doveri di figlio e di fratello mi imponevano di fare. Ed è per questo che poche ore prima che venga messa la parola fine a questa mia breve ma intensissima esistenza, voglio inginocchiarmi ai vostri piedi Mamma, Papà e Ico e chiedervi perdono del male che vi ho fatto e del bene che non vi ho procurato.- Mamma, cara Mamma, tu tanto buona, tanto cara, tanto dolce, tanto modesta e tanto semplice; la tua vita è stata un calvario e il tuo cammino un sentiero cosparso di sterpi e di spine. Avrei dovuto io metter fine alle tue fatiche, ai tuoi dolori, ai tuoi stenti e alle tue pene [Pagina 2] col consacrare a te tutto me stesso, col consolarti delle mie premure e del mio amore, e invece volli consacrarmi ad una carriera che mi avrebbe tenuto sem= pre lontano da te, e lontano sempre rimasi procuran= doti l’amarezza ed il dolore della solitudine... ed ora...... e tu, mio buon papà, tanto ruvido e semplice, ma tanto buono e generoso: ligio al dove= re sino allo scrupolo; caro papà, come ti consolerai ? ..... E Ico, caro Ico, fratello mio, come posso rasse= gnarmi io al pensiero di farti piangere ancora? ... ........ Ma bisogna, bisogna reagire! Reagire onde possiate continuare la vostra vita anche nel dolore e lasciar correre i giorni, i mesi e gli anni finché il tempo, come l’onda del mare che le pietre smus= sa, riduce e trasforma in sabbia, non attutirà il dolo= re e lo renderà sopportabile fino a trasfor= marlo in un doloroso ricordo. Ma maggiore sarà la possibilità di reazione al dolore se penserete che il vostro figlio e fratello è morto come i fratelli Bandiera, Ciro Menotti, Oberdan, e Battisti colla fronte rivolta verso il sole ove attinse sempre forza e calore; è morto per la Patria alla quale ha dedicato tutta la sua vita; è morto per l’onore perché non ha mai tradito il suo giu= ramento; è morto per la libertà e la giusti= zia che trionferanno pure un giorno quando sarà passata questa bufera e quando sulle campagne devastate e le città distrutte volerà la colomba recante l’ulivo della pace, dell’operosità e della concordia.- Ed ora vi saluto, mamma, papà ed Ico; mi accingo a prepararmi all’istante in cui dovrò com= parire dinnanzi al tribunale di Dio ben più giusto del tribunale degli uomini. E quando sarò arrivato vicino a Gesù, mamma, pregherò tanto per te, affinché il dolo= re non ti consumi e non peggiori la tua già mal ferma salute.- Vi unisco una lettera per Boccalero, Enrico ecc. e un’altra per Pierina, il mio primo amore, che potete consegnare a qualcuno dei miei amici il quale si incaricherà poi di farla recapitare.- Ed ora addio, miei cari, pregherò di lassù per la vostra felicità dopo il dolore. Tanti baci ed abbracci vostro Pedro ore 24 |