![](/wp-content/uploads/documents/letluicap440306_a.jpg)
- Didascalia: L’immagine riproduce la prima pagina della trascrizione a macchina della lettera di Luigi Capriolo al fratello Giovanni, scritta durante i mesi di lotta partigiana, prima della cattura e dell’impiccagione.Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
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Proprietà della foto: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri
Collocazione archivistica: Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 9 fasc. 23 - Testo dell'immagine:
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Questa lettera venne scritta, poco prima, della sua morte in combattimento da Luigi Capriolo organizzatore delle forze Garibaldini e del movimento comunista in Piemonte durante l’ occu pazione tedesca .
6 marzo 1944
Caro Giovanni
in questo momento cruciale della mia vita voglio scriverti per renderti
edotto degli avvenimenti di cui sono stato protagonista e per dirti quele sia la linea
della mia condotta attuale. Qualunque sia la sorte che mi toccherà, sii certo, ed assicu-
ra anche i nostri genitori, che io scelgo questa via con la piena coscienza di compiere
un dovere imprescindibile dettato dalla mia coscienza di uomo di lotta, e di italiano. Nes-
suna esitazione vi è stata nel mio animo, e prego te ed i genitori di non turbarvi per me:
siate tranquilli ed orgogliosi. La Causa del Paese e quindi di tutti ,gli italiani si difen-
de nelle montagne sulle quali mi accingo a tornare.
Dal giorno della proclamazione dello sciopero generale , presso il Comando Partigiano delle Valli di Lanzo , si era deciso di compiere una serie di manifestazioni
che stessero fra la manifestazione di propaganda per la preparazione psicologica della
popolazione e la manifestazione di forza. Coi camion carichi delle formazioni partigiane
siamo scesi nei paesi della vallata e dovunque le popolazioni accolsero i nostri patrioti
con un entusiasmo delirante . In tutti i passi toccati io ho parlato alle popolazioni le
quali con una unanimità commovente domandavano ch scendessimo definitivamente a valle
per liberarle dall’oppressione tedesca e fascista. A Lanzo ho parlato di/fronte ad una
moltitudine che non finiva di invocare l’intervento partigiano. Il giovedì 3 marzo siamo
scesi nella vallata con 6 camion e diverse macchine cariche delle nostre truppe . L’ iti-
nerario stabilito per quel giorno era : passaggio a Lanzo, Cafasse , Robassomero, Ciriè,
Nole, Mathi e quindi ritorno alla nostra base di partenza . A Robssomero abbiamo fatto
una fermata:comparatacon parata delle nostre truppe ed un discorso alla popolazione fatto
da me. Era pure presente il Comandante generale delle valli che ha parlato alle truppe
schierate. Da Robassomero ci siamo inoltrati sulla via di Ciriè paese che sapevamo presi-
diato dal tedeschi. La poplazione ci ha accolti col solito entusiasmo ed i soldati tedeschi
per i quali avevamo preparato un manifesto di propaganda ci guardarono passare ed accolsero
dalle mani dei partigiani, sorridendo, i manifesti redatti in lingue tedesca e italiana.
Giunti a Nole la nostra colonna fece sosta brevemente e mentre stava riprendendo la sua
Questa lettera è composta da 4 pagine.
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