Lettera di Ada Michelstaedter al Marito scritta in data 31-07-1944 da Campo di concentramento di Fossoli (Modena)

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Testo:

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Beppi mio carissimo, ieri ti scrissi una lunghissima e
bruttissima lettera, oggi vorrei poter rimediare la cattiva
impressione che ne avrai riportata ma non so se
ci riuscirò. La situazione purtroppo è sempre inva _
riata e potrà variare soltanto a Verona, dove sará
la nostra prima sosta per proseguire poi chissá in
che direzione. Beppi mio non pensiamoci; la guerra
non durerà in eterno e da qualunque parte mi
portino spero faro ritorno perché faro tutto il mio pos _
sibile per resistere pensando a voi miei cari ed al
grande amore che vi porto. Se disgraziatamente
invece non dovessi più ritornare vi dovreste fa _
re una ragione e rassegnarvi pensando che io
ho sempre pregato tanto il Signore di fare tutto
nei miei riguardi pel bene nostro ed allora
qualunque cosa avvenga sarà sempre ben
fatto. Ti prego Beppi mio tieni nascosto il più
a lungo possibile al nostro tesoro questa mia
partenza per destinazione ignota. Che mi cre _
da sempre qui e se avrò la fortuna di esser man _
data in un posto vicino da dove potrò dar
ed aver notizie allora si, potrai far sapere il
mio cambiamento di residenza, altrimenti
che lo ignori fino a guerra finita. Me lo
prometti? saprai far questo? te lo prego tanto
tanto Beppi mio. Mi duole abbastanza di
dover dare a te questo dolore, ma é te non

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necessario che tu sappia che non sarò più
qui. Spero che questa mia ti giungerà abba _
stanza in tempo per evitarti un eventuale
viaggio inutile per venirmi a tr­vare che
fatto in questi momenti rappresenterebbe un
pericolo enorme cui non voglio neanche pensar.
Eppure Beppi mio quanto avrei desiderato
rivederti almeno ancora una volta prima
della mia partenza. Quanto avrei voluto saper
tanto del nostro tesoro e di tutta la famiglia
mia e tua! questo non mi é concesso e vado
via col pensiero e col cuore pieno di voi miei
cari che chissà se e quando rivedrò ancora.
Basta, non voglio ricominciare come ieri, vo _
glio farmi forza e coraggio e sperar bene e
dimenticar le supposizioni della maggioranza
per pensare solo a quelle favorevoli. C’è il
dottor Pavia (cugino del povero Vittorio) non so
se ti ho già parlato di lui, è una cara persona che
mi ha preso quasi sotto la sua protezione e pro _
cura di tenermi alto il morale con la previsione
che a Verona i nostri documenti verranno esa _
minati e vagliati i vari casi per disporre poi
in maniera adeguata. Magari ciò fosse,
i miei documenti sono in perfetta regola, non
so se anche l’incartamento di Milano è stato
spedito colà che allora ci sarebbe anche l’attestato
medico e forse potrebbe giovare anche quello. Ad
ogni modo Beppi mio pensiamo bene e che Dio

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ci protegga. Adesso sento che domani ha collo _
quio una signora non di Milano. Ti scriverò
subito due parole per pregarla d’imbucare
magari espresso-raccomandata, tanto per
darti mie notizie. Ti scrissi prima anche un
altra lettera dal campo, la terza in pochi
giorni, una raccomandata le altre semplici,
tentò in tutti i modi di farti avere notizie
e non so se con risultato favorevole. Ora
tralascio di scriver questa per preparar l’altra
e cosi Beppi mio sempre pensando a noi passo
queste giornate cruciali. Ti bacio, anzi vi bacio
con tanto tanto affetto. Continuo nel pomeriggio.
Ho scritto e consegnato quella che verrà imbucata
espresso raccomandata, ho saputo che quella scrit _
tati ieri verrà consegnata domani e ti verrà
recapitata a 1/2 telefono come il solito. Non so se
in questa potrò aggiungere una della Alba per
suo marito visto che lei lavora tutto il gior _
no al comando. Se non ci sarà in questo
una sua lettera ti prego per incarico suo
di dar tu le notizie al marito e cosi an _
che alla fam. Marisa. E un accordo tra noi
tre che quando uno di voi ricevete un nostro
scritto dovete dar subito notizia agli altri. Spero tutti
gli altri lo faranno come sono sicura lo
fai tu. Ed ora Beppi mio credo che chiu _
derò questa mia. Ti raccomando calma
coraggio e fede nel buon Dio che ci assi _
sterà. É logico che appena potrò e se potrò

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ti farò pervenire notizie. Non crucciarti
pensando al viaggio che credo come malata
avrò almeno fino a Verona un trattamen _
to buono almeno ce lo hanno assicurato.
E’ stato un gran bene esser in infermeria
e ciò forse potrà portare un bene anche
pel seguito. Ora parlai con la Cellini e così
scrive anche lei e questa l’accludo nella sua
lettera sperando ti verrà subito recapitata.
Addio Beppi mio ti raccomando e scon _
giuro non dir niente al nostro tesoro,
è meglio che lo ignori. Ci vedremo
ancora speriamo, e poter dimenticar queste
angosciose giornate. E che il Signore ci
assista ora e sempre e protegga da ogni
male il nostro tesoro che se non potrò
vederlo io lo bacerai per me tanto e
gli dirai che la sua mamma
lo benedice con tutto il cuore
e che se non dovrò sopravvivere
sarò contenta se lo saprò rassegna _
to e calmo e soltanto così, pensando _
vi tutti e due forti e coraggiosi, mi in _
fondete più forza e coraggio a man _
darvi questo mio saluto che forse potreb _
be essere anche l’ultimo. Coraggio e
coraggio. Tutto il mio amore, tutta la mia
anima tutta me stessa con voi miei cari e con
tutta la mia famiglia che sempre tanto ricordo
con amore vostra Ada

Ancora un bel bacio e arrivederci a presto
L’immagine riproduce la prima facciata dell’ultima lettera di Ada Michlstaedter al marito Giuseppe Marchesini, scritta il giorno prima l’inizio del suo viaggio per Auschwitz. L’ultima riga è scritta al contrario a fondo pagina.
L’immagine riproduce la prima facciata dell’ultima lettera di Ada Michlstaedter al marito Giuseppe Marchesini, scritta il giorno prima l’inizio del suo viaggio per Auschwitz. L’ultima riga è scritta al contrario a fondo pagina.
L’immagine riproduce la seconda facciata dell’ultima lettera di Ada Michlstaedter al marito Giuseppe Marchesini, scritta il giorno prima l’inizio del suo viaggio per Auschwitz.
L’immagine riproduce la seconda facciata dell’ultima lettera di Ada Michlstaedter al marito Giuseppe Marchesini, scritta il giorno prima l’inizio del suo viaggio per Auschwitz.
L’immagine riproduce la terza facciata dell’ultima lettera di Ada Michlstaedter al marito Giuseppe Marchesini, scritta il giorno prima l’inizio del suo viaggio per Auschwitz.
L’immagine riproduce la terza facciata dell’ultima lettera di Ada Michlstaedter al marito Giuseppe Marchesini, scritta il giorno prima l’inizio del suo viaggio per Auschwitz.
L’immagine riproduce la quarta facciata dell’ultima lettera di Ada Michlstaedter al marito Giuseppe Marchesini, scritta il giorno prima l’inizio del suo viaggio per Auschwitz.
L’immagine riproduce la quarta facciata dell’ultima lettera di Ada Michlstaedter al marito Giuseppe Marchesini, scritta il giorno prima l’inizio del suo viaggio per Auschwitz.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a Marito, scritta in data 31-07-1944
Località di stesura: Campo di concentramento di Fossoli (Modena)
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Archivio della Fondazione ex Campo Fossoli, presso l’Archivio Storico Comunale di Carpi, piazzale Re Astolfo, 1 c/o Palazzo Pio (ala Ex Carceri) - Carpi (Modena)
tel 059-649959 fax 059-649976
e-mail: archivio.storico@carpidiem.it
web: http://wawatosa.netribe.it/carpi/index.jsp

Collocazione archivistica:
busta Epistolario Marchesini 1944, fasc. 48

Note al documento:
L'ultima riga della lettera è scritta a rovescio, in fondo alla prima facciata. Si ringrazia sentitamente Giovanni Taurasi (Fondazione ex Campo Fossoli) che ci ha consentito la pubblicazione delle copie delle lettere di deportati, presenti nell’archivio della Fondazione; le famiglie tutte per averle rese disponibili alla pubblica consultazione e Lucia Armentano (Archivio Storico Comunale di Carpi) per il prezioso aiuto nella consultazione dei documenti.