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Testo: Cattolica 23 – 6 – 1944 ore 11 sera. Carissima mamma e Leonardina, a nulla è valso il vostro interessamento perché ci venisse concessa la grazia. Questa sera ci hanno detto che domani ci sarà la nostra esecuzione. Ho pregato tutti questi giorni il Signore e se non ci ha concessa la grazia terrena, sicuramente ci concederà la grazia ben più importante in Cielo. Abbiamo chiesto la sospensione dell’esecuzione per vedervi l’ultima volta e per aspettare la grazia del Duce, ma non ci è stato concesso niente, anzi hanno fatto, i nostri superiori, una farsa per tranquillizzarci. Domattina non sarò più, quindi queste sono le mie ultime righe. Sono calmo e non piango e vorrei che anche tu mamma e Leonarda non piangeste perché Iddio mi dà questa forza e voi pensando a Lui, dovete farvi coraggio che la vita non finisce qui e presto ci vedremo in un altro mondo migliore. Non so più cosa dirvi, mentre vorrei scrivervi a lungo e dirvi tutta la mia angoscia che provo pensando a voi. A te mamma ò sempre voluto bene quantunque spesso non ubbidissi, come vorrei rimediare e poter restare al tuo fianco ascoltando i tuoi consigli, ma è troppo tardi ed ora più che mai mi sentirei di ubbidirti ed essere un buon figliolo. Devi perdonare carissima e comprendere anche che io agivo così credendo di agire bene. Quanto bene ti voglio mamma!! E tu devi vedermi sempre sotto questo aspetto, l’aspetto del figlio buono ubbidiente. A te Leonarda raccomando la mamma. Sii buona, rispettosa, umile, ubbidiente. Vedi che io solo ora mi accorgo di volerti troppo bene, solo ora che è troppo tardi. Adorala e pensa a queste mie ultime parole, adorale sempre. Domani rivedrò il Babbo. Anche a Lui in questi giorni ò pensato chiedendo la grazia, il destino malvagio aveva segnato già questa data e quello è irremovibile. Da come scrivo vedete che sono calmo, anzi più parlo a voi e più mi sento sollevato. La domanda che mi avete fatto, alla quale non risposi perché ero emozionato "che cosa ai fatto?" Ve lo dico ora che cosa ò fatto: niente! Discussioni politiche fatte senza alcuna considerazione a quello che si diceva hanno fatto in modo che alcuni nostri compagni ci denunziassero affermando che io e Chino le facevamo per propaganda comunista e disfattismo. Non è vero! Sappiate che a quei nostri compagni io e Chino abbiamo già perdonato. La guerra ha travolto tante vite e non sazia ha chiesto anche le nostre che erano giovani e piene di speranze nell’avvenire. Non ho paura di morire, provo un grande dolore pensando che vi lascio troppo presto. Sappiate anche che il sentimento patriottico di Italiano esiste e potrete gridarlo forte a tutti senza vergognarvi nel dire che sono stato fucilato. La giustizia ne ha commessi tanti di errore, ma quella terrena ed io confido in quella Divina che non sbaglia. Mandate il mio ultimo saluto ai parenti tutti. Ai miei compagni che chiederanno di me raccontate e salutate. Voi arriverete qua io sarò già morto senza che nessuno abbia potuto far qualcosa per me. Ricevete quindi gli ultimi abbracci, gli ultimi baci, le ultime lagrime che cominciano a sgorgare. Vi voglio tanto bene, ricordatemi, addio Vostro per sempre Vanzio |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a madre e Leonarda, scritta in data 23-06-1944
Località di stesura: Cattolica
Stato del documento: copia
Tipo di copia della lettera: copia a stampa
La lettera è conservata presso:
Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena - Forli
Indirizzo web:
http://www.criad.unibo.it/isr-forlicesena/
Collocazione archivistica:
fondo 8a Brigata Garibaldi, fasc. Domenico Rasi-Vanzio Spinelli
Collocazione bibliografica:
In memoria di Domenico Rasi e Vanzio Spinelli, Cesena, Tipografia Gianni, 1945, pp. 10-12.