Lettera di Vanzio Spinelli all'amico Miro scritta in data 21-06-1944 da Cattolica

Cattolica, 21 giugno 1944.

Carissimo Miro, questa lettera ti sarà data solo dopo l’esecuzione perché in questi giorni aspetto la grazia. Se questa non dovesse venire ti espongo i miei ultimi pensieri. Devi sapere che sono stato accusato di disfattismo e propaganda comunista e perciò condannato a morte.
È inutile che ti dica che sono innocente perché conoscevi i miei pensieri e sai bene che non sarei mai stato capace di fare cose simili. Non puoi immaginare in che stato d’animo si trova un condannato a morte. Tutti i pensieri si affollano alla mente, ma tale ridda di idee che la testa sembra scoppiare. Paura della morte non se ne ha, si pensa solo alla gioventù, ai genitori in primo luogo, agli amici. Ho pianto solo pensando a mia mamma e solo in questo momento ho potuto constatare quanto bene le voglio. Sono abbastanza calmo e credo che andrò davanti al plotone con forza d’animo. Credo in Dio, La Fede che avevo perduta l’ò riacquistata ed è questa Fede che mi dà coraggio di affrontare coraggiosamente ogni evento, sia pure funesto. Ricordo in questo momento le nostre belle giornate trascorse insieme e le pazzie, in quei giorni non pensavo minimamente di dover finire così. Non scrivo più perché non farei che raccontare cose poco allegre. Ricordati qualche volta di me e pensando al tuo amico lontano non piangere perché Vanzio è sicuro di trovarti in una vita migliore. Addio, a tuo babbo a tua mamma e tuo fratello che ritornerà farai leggere queste poche righe. Quello che sta per morire ti saluta. Non scrivo a tutti gli amici, ma ti prego, se dovessero chiederti di me di dare loro le ultime notizie che raccoglierai. Anche alle signorine curiose darai qualche notizia. Ti ringrazio.

Vanzio

L’immagine riproduce la trascrizione a stampa delle lettere scritte da Vanzio Spinelli il 21 giugno all’amico Miro e al cugino.