Testo:
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Torino, 4 aprile 1944 – ore 3
Adorata Mene moglie carissima,
Voglia Iddio nella sua carità concederti la forza
di sopravvivere a questo grande dolore che non dovevo
procurarti. Dinnanzi a Lui io prego e son certo che que-
sto desiderio sarà esaudito perché è necessario che Tu
almeno possa ancora vivere su questa terra coll’onore,
l’amore infinito che tutto diedi solo per me, il tuo
Nino.
Bisogna che tu sia forte, sì tanto forte, perché
il tuo tanto adorato Nino possa esserti ancora vicino
col suo sangue attraverso il caro santo figlio che at-
tendevamo insieme e che ora non ho più la gioia di vede-
re. Però sicuramente dal regno di Dio sarò sempre sempre
sempre accanto a Te ed in Te quel giorno del vicino Giu-
gno in cui il piccolo Nino farà sentire il sui caro va-
gito.
Il profondo dolore che provo nel lasciare Te in quel
lo stato, Tu che mi amavi coll’amore più puro e più sin-
cero che mai donna potesse dare e la mamma cara ed il
padre buono, che entrambi amavo sinceramente come figlio
sia il perdono di ogni mia colpa ed anche di questa mia
colpa di fronte alla famiglia, cioè Te ed il mio figlio-
lo che già vive da tanti mesi nel tuo seno. Voglia anche
tu perdonare tutto al tuo Nino affinché possa rendere
l’anima a Dio con la serenità che sin qui mi ha assistit[o]
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Tu sei il mio carattere, il mio pensiero e le mie
buone idee e certamente non potevo essere uno di quei
malviventi che assassinano e predano, anzi li ho sempre
deprecati.
Ore 20 del 4 aprile 1944
Mi hanno allungata la vita di 24 ore e non so se sia
stato proprio un bene o solo un male. Ebbi speranza non
eccessiva quando ieri sera, anzi stamattina, ci portarono
nella sezione degli ostaggi tedeschi e ci venne detto di
non temere nulla perché saremo ancora stati sentiti dal
comando tedesco.
Fu una tenue e fallace speranza che mi svanì proprio
in questo momento che mi portarono al posto di ieri sera
e proprio solo noi condannati a morte.
Ho pregato molto la Madonna della Consolata, Don Bosco
ed il Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo affinché
con un miracolo soltanto di loro potrò se non rivederti su-
bito, almeno essere in vita e vederti magari anche fra
trent’anni.
Sinora non si conosce ancora nulla ma mi preparo a
morire cristianamente nella santità del Signore.
Perdonami ancora Mene adoratissima ed io di lassù ac-
canto alla cara Adriana veglierà su Te, sul nostro tanto
caro Massimiliano affinché nulla abbia a mancarvi, all’in-
fuori purtroppo di me.
Chiedo a Dio che voglia far sopportare a Te, alla
Mamma ed al Papà, il dolore della mia perdita. Massimiliano
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deve nascere sì tesoro mio caro ora ci deve essere prima
lui di me.
Dal cielo cercherò di fare il possibile affinché egli ti
sia sempre affezionato e che ogni azione la faccia per il
tuo bene e per la tua consolazione.
Ricordagli di me, il mio amore e le mie premure i proget-
ti che già avevo fatto per al sua adolescenza; per i suoi
studi, per la sua vita intera.
In questo ultimo giorno di vita me lo sono immaginato
nascere e crescere roseo e paffutello proprio come tu e il
suo papà lo hanno desiderato. Sì, dovrà essere tanto buono
e tanto caro e con Te e con i nonni non potrà che certamente
vivere nella completa serenità, in un immenso amore e conti-
nuare con te l’indissolubile binomio Nino-Mene.
Ti 1ªscio completamente libera di scegliere la tua vita
futura solo non dimenticare mai Massimiliano.
Staccarmi da questa terra non lo sento tanto duro quanto
invece sento un profondo dolore lasciarti sola, Tu che in
questi momenti in special modo avevi bisogno della mia compa-
gnia. Perdonami Mene carissima e sappia rassegnarti al tri-
ste destino tuo e mio.
Ti consoli almeno il fatto che muoio sereno in grazia
di Dio, non per fatti imputabili proprio a me stesso e che
non tremerò.
La giustizia divina che sarà imparziale giudicherà nel
giorno del giudizio i miei atti.
Mene santa, sì proprio Santa Madre perché altri Santi
non hanno vissuto cristianamente e sopportato con un amore
puro, immacolato tanti sacrifici, dolori e pene e quest’ul-
tima indescrivibile disgrazia.
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Ricordati Mene che una grande consolazione la pro-
verai nella preghiera che ridirai a mane e a sera come nei
primi giorni della vita comune e che insegnerai a Massimi-
liano affinché lui possa attingere dalla fede grande in
Dio i migliori sentimenti e fare le più grandi e sante
amorevoli azioni.
Alleva Massimiliano nell’amore di Dio e della sua Mam-
ma, di suo Padre e dei suoi nonni tutti, fa sì che egli
possa esserti caro e possa colmare, effettivamente il vuo-
to che lascio nella nostra casa e che ami la Patria come
il Padre suo.
Dagli ogni sera ed ogni mattina quei due baci che ri-
posi sulle tue bianche guance il giorno 3 aprile alle
17.30 circa.
Porterò con me nella tomba la tua fotografia, quella
presa in treno da Susa che sempre portai con me.
Ti allego oltre ad immagini sacre che mi consolarono
in queste ultime ore, la fotografia piccola di Adriana e
porterò con me i suoi riccioli, poiché tu hai già un altro
identico ricciolo.
Questa fotografia ti prego di portarla unitamente alla
mia sempre con te. Ella mi ha veramente amato di quel
amore puro e casto che solo creature come Te e Lei posso-
no donare.
Mene adorata non staccherei più la penna da questa car-
ta che certamente per te sarà una cosa tanto cara e per
Massimiliano, quando un giorno potrà comprendere quanto
essa racchiuda, sarà certamente una cosa sacra.
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Tanti sono i momento belli e caldi della nostra
vita rivedo dal giorno che ci conoscemmo ad oggi, ogni
nostro incontro i nostri visi sorridenti e le gioie con-
divise, i momenti tristi che ci videro sempre più uniti.
Mene mia, perdona a me tutto il male che ti ho
fatto ed accetta dai miei genitori, se avranno la forza
di recarsi da Te, il loro conforto ed il loro bene.
Scriverò poi anche a loro il mio ricordo. Chiederò di
lasciare al tuo volere il mio corpo, se le autorità vor-
ranno concederlo alla mia famiglia. Desidero che lo deci-
da Te se lo vorrai a Torino, a Moncalieri od a Fontanetto.
Ancora una preghiera Mene santissima: conserva di me i
ricordo caro del mese 27 Giugno 1942 – 26 luglio 1942
quello che io stesso in questo momento penso ed il perio-
do della tua gravidanza traverso il tuo Nino.
Addio Mene cara su questa terra ed ARRIVEDERCI fra
tanti anni nel Paradiso dove da domani Ti attenderò.
Darò al cappellano tanti baci da portarti quando io
sarò lassù nel Cielo del Regno di Dio e sarò presente
quando il sacerdote te li porterà.
Dammi ancora una volta il tuo perdono. Chiudo gli
occhi e sento il tuo amore ed i tuoi baci.
Per sempre tuo Nino
| L’immagine riproduce la prima pagina della trascrizione a macchina della lettera scritta da Massimo Montano alla moglie, il giorno prima della sua esecuzione.
L’immagine riproduce la seconda pagina della trascrizione a macchina della lettera scritta da Massimo Montano alla moglie, il giorno prima della sua esecuzione.
L’immagine riproduce la terza pagina della trascrizione a macchina della lettera scritta da Massimo Montano alla moglie, il giorno prima della sua esecuzione.
L’immagine riproduce la quarta pagina della trascrizione a macchina della lettera scritta da Massimo Montano alla moglie, il giorno prima della sua esecuzione.
L’immagine riproduce la quinta pagina della trascrizione a macchina della lettera scritta da Massimo Montano alla moglie, il giorno prima della sua esecuzione.
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