Testo:
[Pagina 1]
Torino, 3.4.1944
Carissimi genitori,
ricevendo questa mia avrete certamente già
appreso la brutta notizia che ora sto per darvi,
fatevi coraggio specialmente tu mamma che sei co-
sì debole, cerca di essere forte e di sopravvivere
più che puoi magari fino ai cento anni, così almeno
potrai vedere l’opera che tuo figlio benché contra-
rio alle tue idea ha iniziato ( dico contrarie per-
ché non volevi che mi mettessi in questo movimento
che tu chiamavo pasticcio). Tuo figlio è innocente
dell’accusa che gli hanno fatto perché accusato di
terrorismo, di sabotatore, ed invece non era che
un semplice socialista che ha dato la sua vita per
la causa degli operai tutti.-
La sventura è caduta su di me come un fulmine,
ma il mio animo è sereno, perché sempre ho fatto
tutto il bene che ho potuto ed ancora cercavo di far-
ne.-
Non piangete per me perché nemmeno io piango
mentre vi scrivo e vado incontro alla morte con una
[Pagina 2]
risolutezza che non mi sarei mai creduto, perciò
siate forti, e fate capire ai miei fratelli que-
ste mie precise parole, io ho scritto anche a
Marcella questa mia volontà, di rimanere nell’al-
loggio che occupa ora il maggior tempo possibile
della sua vita, e che non vada mai in fabbrica,
ma continui a lavorare in casa, se non potrà far
fronte a tutte le spese per mantenersi prego Voi
cari genitori di far capire ai miei fratelli di
far fronte ai suoi fabbisogni, io conosco Marcel-
la molto bene e so che è una moglie di poche pre-
tese, e se un giorno vorrete unirvi a lei sarà il
più bel dono che potrete farmi, perché sono convin-
to che lei accetterà volentieri. Le avevo promesso
che avrei messo, non appena si fosse trovato la stof-
fa, una tenda pesante alla porta della cameretta
ed un copridivano della stessa stoffa – rossa – se
venisse esaudito questo mio pensiero sarei molto
contento tener sempre la mia casetta in ordine co-
me se dovessi tornare da un momento all’altro, di-
tele anche voi di perdonare suo papà e mi farà con-
tento, se lo farà.-
Cari genitori Vi saluto caramente, ricordatevi
che vostro figlio vi ha sempre voluto bene e se dal-
l’al di là è possibile venirvi a trovare non mancherò.
Siate forti e non piangetemi.
[Pagina 3]
Saluti cari ed affettuosi, ricevete un forte
abbraccio
Vostro figlio
Quinto
P.S.- Questo serve come testamento.
La roba mia che si trova in casa ora di Marcel-
la per nessun motivo le venga mai presa neanche per
mezzo della legge. Non scrivo questo per diffidare
ma siccome qui in Piemonte le usanze sono che in
mancanza di un coniuge i famigliari se vogliono
possono prendere tutto.
Ancora una volta vi ringrazio e vi bacio
Vostro figlio Quinto
| L’immagine riproduce la prima facciata della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Quinto Bevilacqua ai genitori. Nel documento sono presenti alcune annotazioni in penna nera o matita, di carattere probabilmente redazionale. In alto, brevi cenni biografici sul condannato, cancellati da una riga ondulata in penna blu.
L’immagine riproduce la seconda facciata della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Quinto Bevilacqua ai genitori. In alto a sinistra è scritto a penna blu, in obliquo, il nome del caduto, opera probabile di chi ha curato la redazione del testo per al pubblicazione nel volume "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana"
L’immagine riproduce la terza facciata della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Quinto Bevilacqua ai genitori. La firma, in maiuscolo, è cancellata con penna blu e riscritta in corsivo.
|