Testo:
[Fronte]
Dalle carceri di via Asti, Torino 22/1/45 ore 16,50
Caro Tenente Barbetti
condannato a morte e a poche ore dalla
esecuzione mi sento libero, leggero, sfrondato di
ogni umana convenienza e di ogni particolare interes=
se per cui la mia parola è pura e limpida come acqua
sorgiva, e ciò che mi esce dalla penna non può esser
altro che sgorgato dal cuore.
E’ in queste condizioni di spirito che sento
il bisogno di rivolgere un saluto anche a Voi
prima di lasciare questa vita in cui ho vissuto
tanto intensamente.
Voi tenente Barbetti, colla vostra purissima fede
di fascista e nazionalista mi avete fatto ri=
credere su molti preconcetti che avevo sul
mondo fascista repubblicano. Conoscendovi ho
appreso ed ho dovuto constatare che anche tra le
vostre file vi sono degli uomini puri, onesti
e d’onore per i quali le doti morali staccan=
dosi nettamente da ogni considerazione di carat=
tere politico, brillano di luce propria e rendono
la propria personalità inattaccabile da qualsiasi
calunnia o ingiustizia anche a fine politico.
Io, che muoio per la causa della li=
bertà d’Italia voglio gridare a gran voce che
chi da radio Bari ha pronunciato le note parole
ingiuriose nei vostri confronti è un ignorante o
un blasfemo. Voi non siete un criminale di
guerra, come vi hanno definito, ma siete una
persona d’onore, un puro, che segue la voce della
coscienza e della lealtà. E ciò voglio dirlo, anzi,
gridarlo io, Pedro Ferreira, in punto di morte.
Possa questo mio grido che sale dalla fossa, giungere
[Retro]
all’orecchio di coloro che non conoscendovi che
per l’ufficio che occupate e la carica che rivestite vi
vogliono del male.
Io vi ringrazio, tenente Barbetti, di tutto quanto
avete fatto per me. Nell’ambito della giusti=
zia avete fatto tutto quanto vi era possibile fare
per salvarmi. Al processo tutto quanto po=
tevate testimoniare a mio favore l’avete testi=
moniato, quantunque voi siate per me un ne=
mico.- Nuovamente commosso e riconoscente,
vi ringrazio tenente Barbetti e vi auguro di
ritornare felice domani in un’Italia rina=
ta a nuova vita, con la vostra signora e i vostri
bambini nella vostra natia Capua ove vi
sarei venuto a trovare un giorno se il desti=
no non mi fosse stato così nemico.
Ed ora vi saluto, tenente Barbetti, vi dico addio,
e vi chiedo di permettermi di abbracciarvi e, su=
perando tutto ciò che ci divide, considerarvi in
questo supremo momento un caro, un vero
amico
ten. Pedro Ferreira
Vi devo trasmettere i miei saluti anche al
tenente Maracci che ringrazio pure per tut=
to quanto fece e disse al processo come
teste a mia difesa. Anche egli è un caro e
bravo ragazzo i cui meriti non potranno non
essere riconosciuti. Mi permetto di abbracciare
commosso anche lui e di considerare anche lui un
amico
ten. Pedro Ferreira
| L’immagine riproduce la prima facciata di una delle sei lettere scritte dal Pietro Ferreira tra il 22 e il 23 gennaio 1945, e più precisamente quella indirizzata al tenente Barbetti, fascista e testimone a sua difesa durante il processo. L’originale è conservato presso l’Istituto storico della Resistenza in Liguria, a Genova.
L’immagine riproduce la seconda facciata di una delle sei lettere scritte dal Pietro Ferreira tra il 22 e il 23 gennaio 1945, e più precisamente quella indirizzata al tenente Barbetti, fascista e testimone a sua difesa durante il processo. L’originale è conservato presso l’Istituto storico della Resistenza in Liguria, a Genova.
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