Lettera di Giovanna Bordignon Sereni a ... da Risiera di San Sabba

>> Torna alla biografia di Giovanna Bordignon Sereni

Testo:

Cantami o diva del Pelide Achille
l’ira funesta...

arrestati 21 settembre 1944
marito
partito 18 ottobre Aldo Sereni nato 19 dicem. 1894 Venezia
moglie Giovanna Bordignon Sereni 24 maggio1896
Figli Ugo Sereni 6 gennaio 1925
Paolo Sereni 24 maggio1927
Elena Sereni 30 marzo 1930
che Iddio protegga la mia famiglia – la madre

Ugo Paolo ed Elena Sereni partiti per la Germania
11/1/45
la madre
6 gennaio 44 compleanno di Ugo
che Iddio benedica la madre
i miei figli e mio marito
sono desolata
Giannina Sereni
Bordignon
L’immagine è una fotografia del graffito che Giovanna Bordignon Sereni incise sul muro della propria cella, nella Risiera di San Sabba. L’ultima riga del testo, che recita "Non potiamo kapire ke fine a fata kuesta signora" è stata postillata da un altro prigioniero, probabilmente sloveno o croato. Si conserva copia fotografica del graffito all’Archivio dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, di Trieste.
L’immagine è una fotografia del graffito che Giovanna Bordignon Sereni incise sul muro della propria cella, nella Risiera di San Sabba. L’ultima riga del testo, che recita "Non potiamo kapire ke fine a fata kuesta signora" è stata postillata da un altro prigioniero, probabilmente sloveno o croato.
Si conserva copia fotografica del graffito all’Archivio dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, di Trieste.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera
Località di stesura: Risiera di San Sabba
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: foto da originale

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Note al documento:
Si tratta di un graffito inciso sul muro della cella ove Giovanna Bordignon Sereni trascorse la sua prigionia. Una riproduzione fotografica è conservata presso l'Archivio dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia, a Trieste. Il graffito originale invece è tuttora sul muro della cella, alla Risera di San Sabba.