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Testo: [Pagina 1] Verona 29/5/44 Cariss. Figli Ieri ricevetti lettere di Lauretta e Peppino, e di Elda e Ezio, più una lettera di Mario a me diretta con accluso una letterina di Giancarlo. Come ripeto queste lettere, resteranno in mia mano, perché disgraziatamente i destinatari sono assenti da Verona, e ignorando a tuttora la loro destinazione, sarebbe bene che per ora sospendeste ogni corrispondenza con loro, e fin che vi sarà possibile, averla soltanto con me. Io sto facendo ancora delle indagini per sapere a qual posto essi si trovano e appena che ne avrò sentore, farò l’impossibile per farve = lo sapere. Ho ricevuto ancora una lettera del 23 corrente da Elda, e nel leggerla ho capito che a tuttora la brutta notizia non vi è stata comunicata. Io mi sto rimettendo dal colpo ricevuto, sono più calmo e più tranquillo, perché penso che in fin dei conti sono uomi = ni, e siccome finora se la sono cavata bene, voglio sperare che se la caveranno meglio per l’avvenire, quan = tunque in altre mani. A quello che ho potuto capire dall’ultimo biglietto inviatomi, sono anche in compa = gnia di altri parenti, e ciò fa piacere, perché infine non sono soli (credo ad Anita, la figlia, il marito ed altri, che nella fretta di scrivere, non hanno nomina = to). È necessario che abbiate cura della vostra salu = te e quella dei figli (che voglio ritrovare sani, salvi, belli e robusti) e che abbiate fede in Dio misericor = dioso, e pensare che in fin dei conti tutto ha [Pagina 2] un termine, e che questo abbia presto a venire come nella nostra speranza. È il nostro destino, e questo bisogna affrontarlo, con calma, con perseveranza e con speranza. Non andrà sempre così, disse un grande Papa. Tutto ha un fine, quindi, forza e coraggio. Bisogna pensare alla salute propria e a quella dei propri cari, per poter affrontare e sorpassare questo brutto momento. E’ con gioia che ho ricevuto altra lettera di Giancarlo. L’ho letta diverse volte e l’ho fatta leggere an = che ad altri. Si vede la bontà e il cambiamento di quel piccolo figliolo, confesso la mia debolezza, che nel leggerla mi sono molto commosso. Bravo Giancar = lo, continui così, che sarà una grande gioia per me e tuo padre il giorno che avremo la fortuna di riabbracciarti e baciarti. Purtroppo non posso dire altrettanto con [...] che vorrei fosse un po’ buono e che fosse ubbidiente e studioso. La mamma si la = menta, e questo mi ha recato dispiacere. E pure è più grande di Giancarlo, e credo che avrà più comprendonio del cugino; perché non cerca di emularlo? Non capisce in quali condizioni ci troviamo io ed il babbo? Voglio sperare che cambi e presto, e anche lui sarà bravo, ubbidiente e rispettoso. In fin dei conti è di animo buono e che capisce, e spero che anche lui si faccia trovare un ometto in gamba. Tanti baci e abbracci a tutti i figli, nipoti, generi e nuore; mando a loro i saluti e la S. Benedizione, vostro aff. padre Leonardo Saluti a Manetta, Giacomo, alle famiglie Caviglia, Sermoneta, Frascatani, Bocchesi, e particolari a fratel Pietro. Leonardo |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a Figli, scritta in data 29-05-1944
Località di stesura: Verona
Stato del documento: copia
La lettera è conservata presso: Archivio Yad Vashem - The Holocaust Martyrs’ and Heroes’ Remembrance Authority, Gerusalemme (Israele)
Note al documento:
Alla sedicesima riga della seconda facciata i puntini di sospensione celano un nominativo omesso per volontà dei famigliari di Leonardo Spagnoletto.
Alla sedicesima riga della seconda facciata i puntini di sospensione celano un nominativo omesso per volontà dei famigliari di Leonardo Spagnoletto.